DUE POLIZIOTTI IN PIU’ PER CORTINA
Sap: “Soddisfatti a metà, non bastano” “Risibili le nostre richieste? Forse sono risibili le esternazioni del Siulp”
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BELLUNO Saranno complessivamente 12 anziché 10 i poliziotti impiegati nei comprensori sciistici di competenza del Commissariato di P.S. di Cortina d’Ampezzo, ovvero Falzarego Lagazuoi (3 unità) e Cortina – San Vito di Cadore (9 unità). Un piccolo passo in avanti che ci soddisfa a metà – afferma la Segreteria Provinciale del Sap di Belluno, dopo aver ricevuto la comunicazione dal Ministero. Questo il mezzo risultato ottenuto tra denunce pubbliche a mezzo stampa, lunga dettagliata e circostanziata nota inviata al Dipartimento e determinata critica espressa nel conseguente incontro al Ministero del 28 agosto scorso. Due poliziotti specializzati in più con San Vito di Cadore che – incomprensibilmente – non viene considerato comprensorio a sé stante. Per far fronte alle esigenze che il servizio in questione impone, garantendo al personale di operare in sicurezza e di fruire del previsto riposo settimanale – prosegue il Sap bellunese – avevamo rappresentato la necessità di avere 5 unità in più; il Siulp ne ha chieste 3 e un’altra sigla sindacale 2. Apprendere oggi che il Siulp di Belluno definisce “risibile” la nostra richiesta (peraltro avanzataci da chi ha anche un ruolo di responsabilità nello specifico servizio) – appare a noi irrispettoso, non tanto nei nostri confronti, ma nei confronti dei colleghi. Ma, come sempre, saranno proprio i colleghi stessi a giudicare, anche il lavoro fatto sino ad oggi. Le “sfavorevoli congiunture che non consentivano interventi di maggior portata” – di cui parla il Siulp Belluno – sono a noi ben note e sono state determinate con la complicità, a livello nazionale, di chi anziché denunciare, come ha fatto il Sap incessantemente negli ultimi quattro anni, ha preferito fare lo struzzo, probabilmente perché suggestionato – Lui – da una particolare affinità con un colore politico allora al Governo. Tuttavia è bene ricordare che l’aumento di 5 unità da noi richiesto era assolutamente possibile, giacché rispetto allo scorso anno il Ministero non deve impiegare 3 unità in Val Senales. E l’altra unica richiesta – peraltro non accolta – di aumento dell’organico (1 unità), portata al tavolo ministeriale, riguardava l’Etna. Quindi con l’impiego di sole 3 unità in più rispetto allo scorso anno – da individuarsi a livello nazionale – era possibile portare l’impiego dalle allora 194 unità complessive a 197, accogliendo sia le richieste bellunesi che catanesi. (Oggi l’impiego previsto è pari a 193 operatori). Attendiamo ora – conclude il Sap bellunese – risposte dal Ministero per le importanti questioni dei criteri di rotazione nell’individuazione del personale da impiegare e per le eventuali sostituzioni a stagione in corso, non dimenticando che lo scorso anno a Falcade l’operatore infortunatosi a Natale non è mai stato sostituito e ad oggi non è dato sapere il perché. E alla massima del Segretario Generale del Siulp Felice Romano, citata oggi dal Siulp Belluno “non esistono governi amici o nemici, ma semplicemente controparti”, il Sap bellunese replica alla Siulp maniera: “risibile”, e chiede: “Perché il Siulp negli ultimi quattro anni non è mai sceso in piazza? Forse perché il comparto sicurezza godeva di ottima salute? Noi – afferma il Sap – eravamo sotto casa di Berlusconi nel 2010 e sotto casa di Renzi nel 2015, e gli altri?”