dal Corriere delle Alpi, Gianni Santoma
CANALE D’AGORDO Il comitato “cittadini per il territorio” con capofila Giulia Fiocco consigliere di minoranza a Canale d’Agordo rispolvera l’argomento centraline. Per lo spunto si ritorna all’ottobre di tre anni fa quando la Provincia di Belluno rilasciò alla società Dolomiti Derivazioni S.r.l. la “Concessione di piccola derivazione d’ acqua dal torrente Liera nel comune di Canale d’ Agordo ad uso idroelettrico”, in pratica l’ autorizzazione a derivare l’ acqua per realizzare la nuova centralina di cui si parla da tempo, questa volta sulla Liera Alta, con opera di presa a Palafachina e centrale di produzione a Campion, appena a monte della presa comunale. Mancando in motivi per impugnare l’atto della Provincia la decisione di rivolgersi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (T.S.A.P.) per chiedere l’ annullamento della concessione. Il comitato “Cittadini per il territorio”, con l’ aiuto del Comitato bellunese Acqua bene comune e di Mountain Wilderness, necessario per la legittimazione, si attivò per il Ricorso presentato nel marzo 2017 con il denaro necessario raccolto in poco più di due mesi con una sottoscrizione. Sono trascorsi circa due anni e mezzo da allora e il 6 novembre, presso il TSAP, si svolgerà la quinta ed ultima udienza. Per conoscere la sentenza bisognerà poi attendere un mese o più. Ai primi di febbraio di quest’anno Dolomiti Derivazioni S.r.l. ha presentato alla Regione istanza di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), preliminare alla richiesta di autorizzazione per la costruzione e gestione dell’ impianto progettato. Sospeso per mesi, il procedimento si è rimesso in moto da poco. La concessione dell’ acqua e l’ autorizzazione alla costruzione e gestione dell’ impianto sono procedimenti distinti. Senza concessione a derivare l’ acqua (motivo del ricorso), non si realizza alcuna centralina. La procedura di VIA può avere esito negativo, nel qual caso niente autorizzazione unica per costruire e gestire l’ impianto. Per la procedura di VIA, c’ è tempo fino al 10 dicembre per presentare delle osservazioni al Comitato Tecnico Regionale che se ne occupa. “Non lascieremo nulla di intentato, anche perché non mancano motivi per essere prudentemente ottimisti” conclude la nota del comitato “Cittadini per il territorio”