VENEZIA Dalla sala stampa della Protezione Civile a Marghera il punto su l’emergenza Covid-19.
I NUMERI 2.275.869 TAMPONI (+16000) 49.135 POSITIVI DAL 21 FEBBRAIO (2000 IN PIU’ NELLE ULTIME 24 ORE), ATTUALMENTE POSITIVI 21.600 IN ISOLAMENTO 15.993 RICOVERI 802 (+53) TERAPIA INTENSIVA 94 DECESSI 2355 (+11) DIMESSI 4635 (+50) I SINTOMATICI A DOMICILIO 480 PARI AL 2,31% DEI POSTIIVI.
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
Entriamo nel vivo della battaglia e chiediamo la collaborazione del cittadino: no panico ma chiamare sempre il medico di base senza far collassare il Pronto Soccorso con scelte autonome. Fra due giorni entriamo nella fase 3, il problema sono i posti letto. Questa cosa finirà, abbiamo una grande sanità ora il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare (la frase è stata attribuita a John Beluschi, che l’ha resa celebre in uno dei suoi film: “Animal House”). Ringrazio chi ci ha omaggiato un sacco di alcool che sarà importante per la Protezione Civile. Per ora nessun punto di rottura negli ospedali. Io non concordo per il lockdown che si fa in dittatura quando non ci sono altre soluzioni ma su dati precisi e non ci sono altre scelte.
Stiamo passando alla fase 3 (con 900 ricoverati e ne mancano 100) quindi il punto di riferimento non sono le terapie intensive ma proprio i ricoveri che sono ormai 50 al giorno. Il tema dei letti in area non critica inizia a pesare. Per questo pensiamo ai covid hospital. E’ un grande viaggio intercontinentale dove a un certo punto c’è sempre la turbolenza ma teniamo i nervi saldi con organizzazione. Il problema del covid non è capire se esiste o se è uscito dai marziani, il problema è uno solo liberare letti in ospedale per poter ricoverare i malati. Abbiamo la necessità di avere il meno pazienti possibile, anche oggi abbiamo parlato per irrobustire le cure domiciliari, abbiamo rivisto i protocolli, ma serve la massima collaborazione del cittadino, chi ha sintomi non vada al pronto soccorso in autonomia come sta succedendo rischiando di far collassare il Pronto Soccorso, nessuno avrà le cure negate ma prima si chiami il proprio medico curante. Il tema covid non è che te lo becchi e in un’ora sei in terapia intensiva, c’è un evoluzione con qualche giorno di febbre e altri sintomi. La casistica ci dice che si puo’ superare il covid anche con le cure domiciliari. Il Governo ha chiuso la trattativa per coinvolgere i medici di base a fare i tamponi ai proprio pazienti, 2000 su 3150 in Veneto sono collaborativi e ora serve un lavoro di squadra. Se ogni medico cura il suo gruppo di pazienti tutti assieme costruiamo gli alveari. Se ogni medico ne fa 5 al giorno sono 10mila tamponi fatti in 24 ore. Nelle prossime 48 ore prepareremo il protocollo operativo, dispositivi compresi. Segue la partita l’assessore Manuela Lanzarin con i suoi tecnici. Abbiamo per ora i letti per curare i pazienti, abbiamo letti anche per chi non ha il covid e hanno il diritto di essere curati nella maniera migliore. Il problema non è la cura dei pazienti con bassa normalità. Aprire i covid center significa chiudere 10 ospedali e in Veneto eroghiamo 80 mila prestazioni all’anno, 7000 al mese. Sono 16 (su 200 in Italia) le squadre dell’esercito destinate alla Regione per fare tamponi, non operano nelle caserme ma opereranno nei nostri drive-in. Realisticamente quale la tenuta del sistema ospedaliero? Quali prestazioni saranno sospese o ridotte? C’è già qualche restrizione a Padova e Verona (ma anche ad Agordo con Ortopedia ndr.) manteniamo le attività degli hub provinciali e 200 terapie intensive non covid, il tema ambulatoriale avrà più pressione. La coperta è corta, gli ospedali sono dimensionati secondo leggi uguali per tutti (tot per abitante) se la curva si conferma di 60 giorni (come evidenza scientifica) a dicembre iniziamo la fase di discesa. Non sono in grado di dire quale sia il punto di rottura, faremo sempre in modo che ci sia sempre un letto, questa è la vera sfida. Con un po’ di fortuna e un po’ di organizzazione… abbiamo avuto 356 persone in terapia intensiva a marzo e oltre 2400 ricoverati poi è iniziata la discesa sfumata a fine maggio. Per ora il problema delle terapie intensive è inesistente siamo lontani dal crash e anche dal “curatevi da soli le ferite”. Cosa pensa del libro di Vespa sul caso Crisanti è rottura definitiva? Su queste cose non intervengo è vicenda dolorosa. Per ogni Santi sono previste ordinanza? C’è già il DPCM invito i cittadini a portare la mascherina e non andare in mezzo al casino. Ieri ha citato gli anticorpi mono clonali, cura già operativa? No, siamo pronti, c’è la culla per il neonato non ancora arrivato. Quando gli anticorpi sbarcheranno in via sperimentale saremo pronti a partecipare siamo candidati. Sembra -secondo un’agenzia – che il monoclonale dia risultati nella fase precoce dell’infezione non in casi gravi e si sta investendo in questa prima fase. Tempi e prospettive? Qualche mese. Vaccini anti influenzali possibile acquisto di nuove dosi dall’esterno, vi state muovendo? E’ un tema del Ministero. Noi abbiamo iniziato il 12 ottobre a vaccinare, non è che noi non vogliamo dare i vaccini alle farmacie ma per leggi e aspetto etico dobbiamo garantirlo prima alle categorie a rischio compresi i 54mila dipendenti della sanità. Il magazzino ora è vuoto. Comunque il vaccino ha durata 4 mesi a chi l’ha fatto a luglio probabilmente non serve a nulla, almeno questo è quello che ho sentito dire. Che piano è previsto ora? Il Terzo livello per molte realtà è già scattato (Belluno e Treviso) presentiamo un piano per attivare 10 ospedali covid, la fase dura fino al raggiungimento dei 1500 posti letto o 150 di terapia intensiva, impossibile dire la tempistica, ogni giorno ha la sua pena. Le scelte vengono fatte con oculatezza pe garantire le attività indispensabili, per quelle programmabili chiederemo il sacrificio di pazientare. Ulteriori DPCM e lock down localizzati che ne pensa? Penso che quando non c’era il covid c’erano delle belle sorprese ora no, solo DPCM. E’ necessario avere i piedi per terra ed investire nelle cuore domiciliari, verificare le potenzialità di cura. Non tifo per il lock down, lo puo’ fare una dittatura che chiude tutti in casa, per farlo ci vogliono dati e modelli che non lasciano altre scelte. Chi lavora nella pulizie negli ospedali (Schiavonia) si lamentano che non vengono fatti i tamponi? A me non risulta datemi i nomi e faccio la verifica. Tamponi dei medici di base gratuiti? Si gratuiti al paziente e forniti dalla Regione.
LA CURVA, PARLA L’ASSESSORE GIANPAOLO BOTTACIN è meno pendente rispetto a marzo per i posti letto in ospedale in terapia non intensiva, l’occupazione dei posti letto è meno veloce. Si entra nella fase 3 per il raggiungimento dei 900 posti letti in terapia non intensiva, non per il superamento dei 150 posti in terapia intensiva. Quindi non paragonabile alla situazione della scorsa primavera, Le strutture ospedaliere regionali sono in grado di garantire un posto letto a chiunque ne abbia bisogno, questo nell’attuale situazione.
POSTI LETTO: 72 posti a Belluno, 192 a Treviso, 270 a Venezia, 310 a Padova, 110 a Rovigo, 240 a Vicenza, 330 a Verona
PERSONALE SANITARIO PARLA L’ASSESSORE MANUELA LANZARIN 3.448 le unità di personale, 2.200 già assunti. Sono in arrivo 16 squadre dell’Esercito che si collocheranno dei drive-in. Il bando per il contact tracing prevede 163 persone, dalle 15 alle 20 per ciascun dipartimento di prevenzione. Ho scritto una lettera ai rettori delle università di Padova e Verona chiedendo la possibilità che oltre ai 400 ai infermieri che escono dal corso, vengano messi in circolo anche gli studenti dei primi anni.
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