CAPITOLO 1
RIVAMONTE A Luciano Casarin potrebbe sorgere un dubbio, che i servizi postali non funzionino, oppure che i funzionari preposti abbiano deciso di non considerare gli abitanti della piccola frazione di Ponte Alto, un pugno di case oltre l’alto ponte che da il nome alla località poco oltre il confine comunale con Agordo perché lì che comanda è il sindaco di Rivamonte. Comanda ma non da ordini, perché dai giorni di Vaia il problema non è stato risolto. Eppure Luciano Casarin di pazienza ne ha avuta, oltre sei mesi. A giugno ha preso carta e penna e dopo essersi consultato con i tecnici di fiducia ha scritto un’amichevole lettera al sindaco Giovanni Nino Deon inquilino del palazzo Municipale di via Roma e al Genio Civile di Belluno. Ad oggi non ha ottenuto uno straccio di risposta e intanto i problemi si fanno evidenti, perché un corso d’acqua non è opportunamente regimato e il muro che delimita la proprietà e quindi l’abitazione è a rischio erosione, problema evidente anche ad occhio nudo. Casarin, proprietario di un’unità immobiliare e relativo terreno denuncia: “Lungo il confine ovest scorre il ruscello denominato Valle delle Lonie (val piciola ndr,), la proprietà è delimitata da un muro di contenimento e in parte da scarpata naturale in terra e sassi. Nell’area di confine insiste l’area parcheggio e una strada di accesso pavimentata. Il ruscello nei periodi di forti precipitazioni aumenta notevolmente la portata d’acqua ed è stato scavato un solco nel terreno di sottofondazione del muro di contenimento dell’area parcheggio ed eroso parte della scarpata verde della propietà”.
Le difese spondali sono state realizzate a ridosso della proprietà privata, a monte in corrispondenza di un ponticello di attraversamento del ruscello stesso.
Vaia nell’ottobre 2018 ha accentuato il problema. Casarin ha chiesto un sopralluogo e soprattutto un intervento di regimazione delle acque della Valle delle Lonie in corrispondenza della proprietà onde evitare ulteriori erosioni che potrebbero mettere a rischio la stabilità della pavimentazione e della strada.
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CAPITOLO 2
Le famiglie Del Din e Fontanive hanno costruito la loro casa poco sotto l’abitazione di Casarin quindi poco sotto al muro di contenimento che divide il corso del ruscello. Dai giorni di Vaia temono il peggio, la casa è infatti vistosamente segnata da crepe preoccupanti. “L’acqua della Val Piciola che esce dal suo corso (perché lo scivolo non è mai stato terminato fino a fondo valle) passa sotto al muro di contenimento, prosegue verso l’abitazione e erode il terreno per poi ricomparire sulla strada sottostante comunale che porta in Valle Imperina. Siamo preoccupati per queste crepe che sono comparse sui muri. Chiediamo di mettere in ordine il muraglione ma anche la regimazione del corso d’acqua, che possa scorrere verso valle anzichè penetrare nel terreno”. In effetti le foto mettono in evidenza le fessurazioni sui muri della casa ma anche come la zona sia in totale abbandono. Dal corso d’acqua, infatti le piante e il materiale portato da Vaia non è mai stato spostato.