“Vale sempre la pena di battersi per qualcosa che vale. Meglio farlo “insieme”, unendo le forze, pensando positivo, senza mai rinunciare alla speranza di poter raggiungere, infine, l’ obiettivo che ci si è dati. Pare proprio che questa piccola grande battaglia in difesa del nostro torrente si sia conclusa nel migliore dei modi”.
CANALE D’AGORDO E’ ormai assodato che la centralina sul Liera è stata bocciata, non si farà. Il Comitato Regionale preposto alla Valutazione di Impatto Ambientale, ha respinto il progetto, dichiarandone la non fattibilità. Contro l’idea progettuale si è battuto un paese, in testa Giulia Fiocco consigliere di minoranza che esprime soddisfazione per questo risultato. Abbiamo chiesto di riassumerci i passaggi principali di questa vicenda che ha inizio ben nove anni fa,.
Nel 2011, due società private presentano istanza di concessione dell’ acqua per realizzare un nuovo impianto idroelettrico, questa volta sulla Liera Alta, con opera di presa a monte delle case di Palafachina e centrale di produzione a Campion, nei pressi della presa comunale. Da subito, cittadini ed associazioni manifestano la loro contrarietà: sul torrente Liera ci sono già una presa Enel ed una centralina del Comune, in successione, i cui effetti sullo stato del torrente sono evidenti. A monte di Campion invece il Liera è ancora bel un corso d’ acqua alpino (peraltro classificato in stato Eelevato da Arpav) e tale dovrebbe rimanere. Perché questo ulteriore sfruttamento? A vantaggio di chi? Con quali conseguenze, sull’ ambiente e sul paesaggio? L’ amministrazione De Rocco si attiva immediatamente presentando, appena in tempo, un proprio progetto in concorrenza, cosa che allora pareva l’ unico mezzo efficace per contrastare l’ iniziativa dei privati. Nel 2014 la Commissione chiamata a valutare le domande, ritenendo i progetti sostanzialmente equivalenti, opta per la domanda presentata prima, quella della società Dolomiti Derivazioni, che diviene così l’ unica procedibile. Questa decisione è inaccettabile per Il Comune di Canale che presenta un primo ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche. Nel dicembre 2016 un nuovo ricorso per ottenere l’ annullamento della concessione dell’ acqua alla società. Anche il comitato “Cittadini per il territorio” si attiva, si interroga, interpella altre associazioni per decidere come muoversi, cosa fare concretamente in difesa del torrente. La decisione è, alla fine, quella di presentare al medesimo tribunale un proprio ricorso (febbraio 2017) per ottenere l’ annullamento della concessione alla società Dolomiti Derivazioni. Perché un nuovo ricorso? Non è superfluo? In quelli presentati dal Comune c’è qualcosa di contraddittorio, non ci sono garanzie che il Tribunale Superiore possa accoglierli. La previsione si rivelerà fondata: nel 2018, con un’ unica sentenza, verrà dichiarato inammissibile il primo, respinto il secondo. Il resto è noto: deciso per il ricorso dei cittadini, inizia un lungo percorso che ha richiesto un certo impegno: la sottoscrizione tra i cittadini per raccogliere il denaro necessario, la lettura degli atti e della normativa, la collaborazione stretta con lo studio legale, i sopralluoghi sul torrente, le foto, la relazione del dott. B. Boz, esperto di biologia fluviale. Quanto il nostro avvocato ha richiesto, utile per la causa, noi abbiamo cercato di fornirlo, sempre con una certa ansia ma anche fiduciosi nel risultato finale, che non è mancato: il ricorso dei cittadini, come è noto, è stato infatti accolto e quindi annullata la concessione dell’ acqua alla Dolomiti Derivazioni. A febbraio 2019 la società ha presentato alla regione istanza di valutazione di impatto ambientale, preliminare alla richiesta di autorizzazione per la costruzione e gestione del nuovo impianto idroelettrico. Fino ai primi di dicembre dello scorso anno c’ era tempo per presentare delle osservazioni, cosa che è stata fatta: sei osservazioni, compresa quella dei pescatori locali, sono state inviate al Comitato VIA tramite il Comune e a nome dello stesso. Il Sindaco Colcergnan le ha firmate, conferendo alle stesse un peso che altrimenti non avrebbero avuto e di questo lo ringraziamo sinceramente. Determinanti, nella decisione del Comitato VIA, sono stati comunque i pareri negativi di alcune Istituzioni: l’ Autorità di Bacino, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, la Giunta Regionale (parere forestale, nonché parere della Direzione Turismo). (foto magico veneto.it)