Domani: è il giorno dedicato a san Martino di Tours, patrono della Città e della Diocesi di Belluno, al quale sono intitolate la cattedrale bellunese e le chiese di Bes, Farra di Feltre, Fortogna di Longarone, Rasai di Seren del Grappa, Tignes d’Alpago, Valle di Cadore e Vigo di Cadore, Villapaiera di Feltre.Nella cattedrale-basilica del capoluogo il vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni presiederà a partire dalle 10 la celebrazione solenne dell’eucarestia. Sul sito chiesabellunofeltre si può leggere in proposito: “Ispirati da san Martino e dalla sua testimonianza, facciamo in modo che, in tutte le comunità, la preghiera abbia una particolare intenzione condivisa: ci affidiamo all’intercessione di san Martino per superare questo stato di emergenza, che porta sofferenza e fatica a tante persone, alle famiglie, alle comunità. Preghiamo perché tutti i dirigenti e gli operatori sul fronte sanitario abbiano energie e pazienza per attraversare tale situazione, svolgendo il loro servizio di competenza e donando gesti e parole di prossimità agli ammalati, specie i più gravi”. Si precisa quindi che “La situazione particolare di emergenza sanitaria suggerisce di lasciare libera la partecipazione alla messa, per cui si sospende l’iniziativa del pellegrinaggio foraniale. Si potrà accedere alla cattedrale in cui sono previsti fino a 170 posti a sedere”. L’occasione è propizia per ricordare che nel novembre del 1993 Media diffusion editrice diede alle stampe con la tipografia Trabella di Lentiai il volume “San Martino tra storia e leggenda” del quale sono stati artefici lo scomparso Ivano Pocchiesa, Aduo Vio e Mario Fornaro. Il volume – impreziosito da 5 riproduzioni di disegni originali di Franco Fiabane, di cui uno incorniciabile – è articolato nei seguenti capitoli: “Martino uomo e santo” (con i sottotitoli: Fatti mirabolanti; Tra storia e leggenda; I giorni luminosi; Soldato dell’impero; Ipotesi e commenti); “Correva l’anno 356 d.C.” (Pronto per le opere; Exorcista; Vilipeso e… cacciato); “Eventi miracolosi” (Resurrezione di un impiccato; Il popolo lo vuole vescovo); “Altre sue virtù” (Suoi poteri sulla natura; Guarisce e consacra); “Tra diavoli e angeli” (Alle prese con il demonio; Beffa Belzebù); “Prodigi falsi e veri” (Dialoga con angeli e… animali; Predice il futuro; Altre testimonianze); “Dalla crisi alla gloria” (Visioni dei defunti; La morte; I segni della dipartita; Una curiosa guarigione; Le sue reliquie); “Dalla storia alla leggenda…” (Considerazioni finali) e queste appendici: “Da Tours fama e popolarità” (Nel nome di Martino; San Martino anche a Trier e Belluno; Fonte di ispirazione per l’arte); “Feste e culto popolare”; “Il tempo storico di Martino” (problematiche religiose dell’epoca; Curiosità). A fine presentazione, esprimendo l’augurio di essere riusciti ad incuriosire, perlomeno quanti si accingono alla lettura, gli autori specificano che “… Questo libro, nato senza grandi pretese non aspirando ad entrare nella nomenclatura letteraria italiana, intende semplicemente offrire un contributo alla ‘ scoperta di un ‘patrono’ che, in giro per il mondo, gode fama di essere il più popolare fra i santi dell’Occidente”. In apertura avevano puntualizzato che “Le informazioni correnti su Martino, stringi stringi si limitavano a conoscere che sul sigillo della città di Belluno c’è la sua effigie; che il duomo è intitolato a lui e che, nel giorno della sua festa si celebrano solenni riti religiosi. Inoltre, che da alcuni lustri, nella stessa giornata viene consegnato dall’amministrazione comunale il prestigioso Premio San Martino (quest’anno attribuito a Giorgio Zampieri, da decenni impegnato nel volontariato; non ci sarà, a causa della pandemia la cerimonia di sempre ma vi è stato un cordiale incontro a Palazzo Rosso tra il sindaco Jacopo Massaro e lo stesso Zampieri – ndr.)”. E quindi, ammessi in proposito i propri limiti, e preso atto che “l’ignoranza era alquanto generalizzata perché in sostanza tutti sapevano che Martino era il santo del mantello tagliato con la spada ma null’altro”, decisero di attivarsi con ricerche nelle biblioteche in Italia, in Germania (“madrina” la signora Marianne Vio),Ungheria e naturalmente in Francia, da cui emerse “una storia così bella, ricca di risvolti fascinosi, quasi una fiaba tra storia e leggenda, che meritava ulteriore divulgazione. E, seduta stante, si decise quindi di scriverla per gli interessati ad ulteriori approfondimenti”. Così è nato questo pregevolissimo libro che suggeriamo di apprezzare come merita!.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “San Martino tra storia e leggenda”, Dario Fontanive, De Santi e sito chiesabellunofeltre): la copertina del libro di Pocchiesa-Vio-Fornaro; Sabaria in Pannonia, oggi Ungheria: città di Szombabathely dove nel 316 dopo Cristo nacque e visse Martino fino ai 10 anni; disegno di Franco Fiabane del 1993: in età di 12 anni Martino desiderò ardentemente il deserto; “Taglio del Mantello”, di Fiabane; gli Ariani lo fustigano e scacciano da Milano, di Fiabane; eremita nell’isola Gallinaria, Albenga-Liguria, di Fiabane; impiccato richiamato in vita da Martino, di Fiabane; Rottemburg in Germania, Diozesan Museum, anno 1440: Martino taglia il mantello; la Basilica di Tours dove è conservato il sepolcro di Martino; la chiesetta di La Muda a La Valle Agordina (Belluno) intitolata a Martino del quale all’interno vi è un dipinto olio su tela; nella galleria nazionale dell’arte a Washington è conservata la celebre tela (collezione Wildener) di El Greco; Martino riceve l’investitura cavalleresca dall’imperatore Giuliano; nel museo Correr di Venezia “Immagine di Martino”; affresco di “San Martino vescovo” nella chiesa di San Simone e Giuda Taddeo a Vallada Agordina (Belluno), opera di Paris Bordone; un particolare del polittico nella cripta di Belluno, con San Martino che spegne un incendio che devasta la città; Museo civico bellunese: l’antico sigillo della Città che ripropone San Martino ed il suo famoso gesto.