di Loris Santomaso
Cento anni fa, mercoledì 15 agosto 1923, tradizionale festa “dela Madòna de agóst de Oltàch”, entrava in funzione a Digoman la latteria turnaria. Era una delle 56 realtà sociali “figlie” dell’iniziativa illuminata e lungimirante di don Antonio Della Lucia (1824-1906), l’apostolo del cooperativismo, che nel 1972 aveva fondato a Forno di Canale (oggi Canale d’Agordo) la prima latteria sociale d’Italia, seguita nel 1887-88 dalla costituzione della Federazione delle latterie agordine, rimasta attiva fino al 1974. Dal libro “Il cinquantesimo delle latterie agordine 1887-1937”, Belluno, 1937 e da una nota scritta, su richiesta di Luigi Rivis, in data 15 agosto 1982 da Giacomo Rivis (1895-1985, principale promotore, con Geremia Santomaso, dell’iniziativa e uno dei 25 soci fondatori), nonché da qualche ormai rara testimonianza, è stato possibile mettere assieme alcune notizie riguardo le vicende del “casèlo” di Digoman. L’idea mosse i primi passi il 20 febbraio allorché, come dice Giacomo Rivis, «io e Geremia ne abbiamo parlato con i più anziani, cioè zio Giovanni e f.lli Bepi, Carlo e Piero, Severino Nico, mio padre Serafino, il maestro Riva, Calimero e altri». «Ricevuto l’incoraggiamento fu trovato il locale grazie a Geremia Santomaso che offrì gratis per i primi tre anni la sua casa vecchia disabitata: nella cucina, corridoio ed entrata furono sistemati la caldaia per il formaggio e l’essiccatoio per la ricotta, nella stua la vasca per il latte e l’attrezzatura per il formaggio. Il casaro era lo zio Pietro Rivis che lavorava a L.5 al giorno, Primo presidente fu Geremia Santomaso». Purtroppo, a luglio del 1924, nel fienile della casa di Benedetto Dalla Porta, adiacente proprio alla casa vecchia di Geremia Santomaso, scoppiò un incendio che distrusse anche la latteria. Allora il maestro Giovanni Riva incoraggiò i soci ad acquistare un nuovo terreno che fu trovato questa volta, come riferisce sempre Giacomo Rivis, grazie a Giuseppe Rivis “Nùcol”, che mise a disposizione (vendendolo a condizioni favorevoli) il suo terreno su cui era la stalla e il fienile ridotti dall’incendio a un cumulo di macerie. Fu edificato così il nuovo “casèlo” del quale, data la mancanza di documentazione precisa, si può datare agli inizi del 1982 il termine dell’attività. Infatti l’8 agosto successivo, su iniziativa di Luigi Rivis fu convocata, dopo tanti anni, una assemblea straordinaria dei soci, nei locali della latteria, per l’aggiornamento dell’elenco dei soci fondatori (allora l’unico vivente era Giacomo Rivis), e della situazione contabile. Può essere interessante osservare che nel 1923-24, la Federazione delle latterie agordine (di cui faceva parte anche quella di Digoman) produceva il famoso “Burro Agordo”, richiesto ed esportato in tutto il mondo, in una quantità di quasi 100 mila chilogrammi/anno, grazie all’apporto di 56 latterie, di 2860 vacche da latte e 1856 soci in Agordino. Da ricordare, infine (per quanto è stato possibile risalire ai nomi) i presidenti: Geremia Santomaso, il maestro Giovanni Riva, Antonio Pollazzon, Giuseppe Dalla Porta, Giovanni Chissalè, Calimero Dalla Porta, e i casari: Pietro Giuseppe Rivis, Luigi Da Campo Cine, la Rosina e la Maria Pollazzon. A loro e a tutti i soci che, nonostante difficoltà e sacrificio, ne continuarono la benemerita iniziativa, operando secondo l’insegnamento di don Antonio Della Lucia con la “forza dell’unione”, per la cura e la conservazione dell’ambiente, l’eliminazione della speculazione e la distribuzione solidale del prodotto e del ricavato fra i soci agricoltori, il ricordo e il pensiero riconoscente della comunità dei “Digomanèr”.
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