una roulette russa
SEDICO Il rischio è quotidiano, i cervi attraversano, i sassi cadono e se tira forte il vento anche il rischio di trovare rami o alberi in strada. Questa la situazione lungo la regionale 203 agordina. L’asticella dell’attenzione si è alzata dopo che un sasso, domenica, ha sconfato il tettuttuccio di un’auto di turisti padovani, fortunatamente tutti 4 (papà mamma e due figli piccoli) illesi. Ieri i rocciatori incaricati da Veneto Strade hanno effettuato un primo sopralluogo sulla strada di proprietà della Regione e gestita dalla società, anche con il supporto di un geologo che in queste ore sta preparando la sua relazione, ma è già previsto che ci siano ulteriori verifiche anche con l’utilizzo di un drone.
Il consigliere provinciale delegato alle strade, Fabio Luchetta, ricorda il documento con il quale due anni fa i sindaci hanno dichiarato l’Agordina come la priorità delle priorità bellunesi: i.«I problemi legati ai versanti dell’Agordina sono noti e sono sempre stati monitorati, anche se dopo la tempesta Vaia la fragilità è aumentata. In un recente studio sulla viabilità bellunese – commissionato dall’Unione montana Agordina e poi sposato anche dall’amministrazione provinciale – c’è un’analisi della 203 e per la messa in sicurezza e lo sviluppo di questa arteria importantissima sono previsti, se non erro, oltre 60 milioni
Da Villa Pat a Sedico, sede di Veneto Strade il dirigente Alessandro Zago: «C’è un’ipotesi di messa in sicurezza dell’Agordina che però ha dei costi enormi. Si tratta di un piano di allontanamento dall’attuale sedime della regionale 203 in quel tratto, ma attualmente non fa parte della programmazione di Veneto Strade perché ha costi che devono essere concordati con Regione e Provincia. In questo momento non c’è un budget a disposizione della direzione operativa per questo intervento» .
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