A Belluno portano il suo nome un Istituto scolastico e una via
Martedì 9 luglio del 1782, dunque 237 anni or sono come oggi (ancora di martedì), nasceva a Belluno Tomaso Antonio Catullo che sarebbe divenuto naturalista, geologo e zoologo di grandissima fama. Apprendiamo dal sito dizionariobiograficodeifriulani, che “Le ristrettezze economiche della famiglia lo costrinsero a lavorare come sarto, mentre completava gli studi. Dopo il ginnasio si dedicò con profitto allo studio della matematica, della chimica e della medicina presso l’Università di Padova. Dal 1811 al 1815 fu professore di chimica e di storia naturale presso il Liceo di Belluno; con la soppressione di questa scuola, si trasferì al Liceo di Verona come professore di agraria e di storia naturale, quindi, nel 1822, chiese e ottenne il trasferimento a Vicenza. Nel 1829 venne chiamato come supplente alla cattedra di storia naturale dell’Università di Padova, della quale divenne titolare dal 1833 fino al 1851, quando venne collocato a riposo”. Ancora: “Fortemente motivato nell’insegnamento che vedeva come una missione, si mantenne sempre aggiornato sulle discipline che insegnava per offrire ai suoi studenti la migliore preparazione possibile. In oltre quaranta anni di attività produsse più di cento pubblicazioni scientifiche trattando di vari argomenti: dalla chimica alla mineralogia, alla zoologia, alla geologia”. Viene quindi ricordato che la sua prima pubblicazione fu il Manuale di mineralogia, che venne stampato nel 1812 a Belluno quando era professore al Liceo della città. Questo manuale fu il primo in Italia a classificare i minerali sulla base della composizione chimica e dell’abito cristallino. Tra i lavori di zoologia, da ricordare il Catalogo degli animali vertebrati permanenti o di passaggio nella provincia di Belluno (Belluno, 1838). Si occupò anche dell’analisi chimica e mineralogica dell’acqua della fonte di Civilina e scrisse una memoria sui suoi possibili effetti terapeutici. Conosciuto per le sue capacità, Catullo fu più volte chiamato dal governo o dalle amministrazioni locali a esprimere pareri su argomenti legati alla qualità di prodotti in commercio (come la genuinità del vino per combattere le sofisticazioni) o sull’opportunità di intraprendere attività estrattive di minerali o di pietre ornamentali; questioni che, grazie alla sua vasta preparazione, riuscì sempre a risolvere nel migliore dei modi. Il campo in cui portò il suo contributo maggiore fu, senza dubbio, quello geopaleontologico. Il suo primo lavoro di carattere geologico fu un articolo sulle arenarie grigie e verdi del bellunese pubblicato nel 1813 sul «Giornale scientifico» di Padova. Il nostro fu tra i primi in Italia ad applicare nuove metodologie d’indagine e nel 1827 pubblicò la sua opera più importante: Zoologia fossile delle Provincie Venete, un lavoro fondamentale per la geologia delle Alpi sudorientali, estremamente moderno per l’epoca. L’opera è completata da un elenco delle miniere di minerali metallici del Cadore e della Carnia e da osservazioni zoologiche su alcune aree esaminate. Molto stimato in Italia e all’estero, Catullo ebbe numerosi riconoscimenti e onorificenze ma non fece pesare eccessivamente la sua posizione; le sue umili origini, anzi, lo spinsero anche a impegnarsi per provvedere all’istruzione dei giovani privi dei mezzi necessari. Profondo conoscitore della letteratura scientifica, costituì una ricca biblioteca che donò, assieme alle sue notevoli collezioni paleontologiche, all’Università di Padova. Superò alcuni traumi quali la morte prematura della moglie e del figlio maggiore e l’amputazione di un avambraccio per una malattia, dedicando tutto il suo tempo alla ricerca scientifica e all’insegnamento. Morì a Padova il 13 aprile del 1869. Il sito camminogregoriano a sua volta ricorda fra l’altro che il naturalista, geologo e zoologo bellunese nel 1829 ottenne per meriti scientifici la cattedra di storia naturale dell’Università di Padova e nel 1836, la facoltà di medicina gli conferì la laurea honoris causa e lo nominò suo preside. Fu Magnifico rettore dell’Università di Padova nel 1843 – 1844 e membro delle più importanti accademie mediche e scientifiche dell’epoca oltre che socio, dal 1840 dell’Accademia nazionale delle scienze. Fu autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche riguardanti la geologia, la mineralogia, la paleontologia, la zoologia.
NELLE FOTO (Google, Renato Bona, Wellcome collection.org, Biblioteca civica di Belluno): Tomaso Catullo; l’Istituto che porta il suo nome; la via che gli è stata dedicata dal Comune dove è nato.