LETTERA APERTA DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA CISL BELLUNO TREVISO
Ci apprestiamo a celebrare due importanti festività per il nostro Paese: il 25 aprile, l’anniversario della Liberazione, e il Primo Maggio, la Festa del Lavoro. Mai, da quando sono state istituite, hanno avuto così tanto valore, a conferma che il senso valoriale si rinvigorisce ogni qualvolta i principi a cui si riferisce diventano deboli. Il valore della libertà oggi, nel tempo dell’emergenza sanitaria, è auspicato come una panacea ai nostri mali, quasi a demonizzare quanto è accaduto e a farci perdere di vista il perché delle limitazioni. Durante questo tempo di confinamento, tutti ci siamo accorti che la limitazione della libertà di aggregazione tra le persone è insopportabile e innaturale. Anche i più intrepidi autonomisti in questi giorni hanno manifestato la necessità di essere sostenuti dalle risorse che sono state costruite dalla comunità, quella comunità virtuosa che ha lottato e continua a lottare per il bene comune delle persone, che paga le tasse per il sostentamento dello stato sociale e che paga anche la tessera al sindacato per assicurare che i diritti dei lavoratori siano tutelati e difesi. In tanti, oggi, si rendono conto che solo insieme e collettivamente si può far fronte alle difficoltà che nella vita non si sa mai con anticipo quando possono emergere. Il valore del lavoro, ora che è stata sospesa l’attività di molte aziende e che per molti lavoratori si è aperta una fase di incertezza sulla ripresa, è tornato ad essere un’esigenza vitale e necessaria. Il lavoro, molto decantato nella teoria, spesso dequalificato nella pratica attraverso retribuzioni che si attestano, quando va bene, ai minimi previsti dalla contrattazione collettiva – considerato che solo il 30 % dei lavoratori ha un’integrazione salariale aggiuntiva -, oggi riprende vigore. Vengono riqualificate e riconsiderate tutte quelle professioni di cura alla persona, dell’ambiente, dell’igiene e dell’agricoltura, che sino a ieri erano definite “lavori invisibili”. Le importanti festività di questi giorni sono ricorrenze che proprio in virtù del momento cupo che stiamo vivendo ci ricordano ancora di più l’importanza di valori come la fratellanza, la pace, la solidarietà, il senso di identità civile e culturale e, soprattutto, la libertà e il lavoro. Con il 25 Aprile e il Primo Maggio alle porte è bene riflettere con forza sui valori che, dopo la Seconda guerra mondiale, hanno contribuito a costruire un’Italia e un’Europa di pace e benessere comune. Affinchè questo periodo drammatico non resti tempo perso, ci dovremmo chiedere se stiamo facendo tutti la nostra parte, ora che siamo chiamati ad essere responsabili per salvaguardare la salute delle persone più fragili. Riflettere sulla democrazia e sul suo essere la migliore forma di governo possibile, vuol dire oggi in Italia contribuire ad un passaggio fondamentale verso una nuova coscienza politica, verso la consapevolezza della necessità di una riappropriazione della politica da parte dei cittadini e di un rafforzamento e un rinvigorimento delle istituzioni democratiche. La democrazia, grazie alla libertà di pensiero, al non conformismo, alla volontà di equità, alla contestazione non tanto dell’esistente ma delle ingiustizie che ne sono intrinseche, può anche riprendersi. Ciò potrà avvenire se essa recupererà quell’anima di solidarietà, socialità e giustizia sociale che è stata il faro che ha mosso gli uomini e le donne che in passato hanno combattuto con la vita per riconquistare la libertà.
Cinzia Bonan
Segretario generale Cisl Belluno Treviso