AGORDO L’ultimo consiglio comunale di Agordo è stato “vivacizzato” dall’infuocato intervento del vice sindaco Giulio Favretti, oggi pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale Silvano Savio a seguito dell’intervento dell’assessore in merito alla gestione dei fondi di confine.
L’autonomia non si applica, si esercita!
di Silvano Savio
“Concordo con Giulio Favretti circa la difficoltà gestionale del denaro e la sensazione comune è quella che spesso venga inseguito più il sentimento di un’ansia da prestazione che di una vera programmazione economico/territoriale; gli Uffici Tecnici Comunali non sono in grado di gestire l’iter burocratico e i vari progetti sono gestiti spesso in modo inadeguato e poco lungimirante, in assenza innanzitutto di un gioco di squadra. Bolzano ha lamentato e messo in evidenza più volte questo aspetto, anche per voce dello storico presidente provinciale Lujs Durnwalder. A suo tempo era stata avanzata una proposta molto valida e che si concretizzerebbe nella creazione di un Ufficio Tecnico in seno all’Unione Montana, formato da una squadra di giovani laureati in ingegneria, ingegneria naturalistica, agronomia/forestale, architettura del territorio, ecc. con l’incarico di produrre studi di fattibilità a tutto tondo e fare in modo che in sede politica si possano prendere le decisioni finali, avendo di fronte “l’imbarazzo della scelta” di volta in volta, negli svariati progetti messi in campo. L’Europarlamentare Herbert Dorfmann si era impegnato ad organizzare la formazione della squadra portando gli interessati , gratuitamente, a Bruxelles negli Uffici del Parlamento Europeo per un anno di formazione professionale, allo scopo di ottenere le opportune nozioni di carattere tecnico/burocratico in quanto in gioco non ci sono solamente i fondi di confine ma anche fondi europei che spesso vengono elusi per mancanza di conoscenza e di comunicazione. In merito ai fondi di confine, che all’origine si chiamavano “fondi Brancher” è opportuno ricordare che sono scaturiti a seguito dell’iniziativa di squadre di giovani e comuni cittadini che a suo tempo hanno promosso dei referendum nei comuni confinanti con il Trentino e Alto Adige per il passaggio in quelle Terre. Queste azioni hanno creato molta preoccupazione in sede istituzionale, nel timore che succedesse un fuggi fuggi generale dal Veneto, quello che poi è successo a Sappada. L’azione politica successiva ha creato un effetto anestetico attraverso i fondi di confine ma un viziato giro di denaro che crea ancora una volta disparità territoriali tra paesi confinanti di serie A, serie B e chi “non confina con nessuno”, spostando ricchezze da realtà che godono giustamente di una piena autonomia verso, territori come il Bellunese che producono ricchezza ma che ne hanno la disponibilità solo con il cappello in mano”.
ARCHIVIO RADIO PIU’, pubblicato il 5 maggio nel notiziario principale
IL CONSIGLIO COMUNALE DI AGORDO DEL 27 APRILE
l’intervento di Favretti sui fondi di confine attorno al minuto: 2ore37minuti
All’atto della presentazione del documento unico di programmazione il vice sindaco Giulio Favretti ha criticato i sindaci “massoni” che non sono chiari sui fondi di confine. Un duro sfogo su due argomenti: la riqualificazione dell’ex istituto minerario “O le cose si risolvono o io tra un mese me ne vado” e sul PalaNarae “Si diceva che c’erano i soldi di Luxottica per il recupero, ma tutto tace. Da anni quella struttura è chiusa, o si prendono le decisioni o che Luxottica se lo riprenda quel palazzetto inutilizzato, questo è quanto chiedo all’Unione Montana Agordina proprietaria dell’immobile”.
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