Condotta sconsiderata e immorale dell’automobilista che falciò la donna, scaraventandola al di là di una recinzione alta 165 centimetri, e fuggì senza prestarle soccorso.
FELTRE Sono tante e di tanti le lacrime versate per Emilia Santurini, 63 anni, ammazzata a lasciata sull’asfalto il 16 novembre dello scorso anno lungo la strada della Fenadora mentre stava passeggiando, morì poco dopo nel cortile di un’azienda per le gravi ferite riportate. L’uomo alla guida dell’auto investitrice ha patteggiato 3 anni e 6 mesi con sospensione della patente per 4 anni. I familiari della vittima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni. «Giustizia è stata fatta – commentano Marco Merotto e Gennaro Pisacane, di Giesse Risarcimento Danni – La famiglia è ancora dilaniata dal dolore perché, ovviamente, nessuno potrà restituire Emilia ai suoi cari. Tuttavia, siamo soddisfatti di essere riusciti a far emergere la verità, contrariamente a quanto raccontato dall’imputato che aveva spiegato agli inquirenti di essere andato a sbattere contro un palo per poi recarsi a casa come se niente fosse». Ad accorgersi di quanto accaduto una dipendente di un’azienda in via Fenadora che chiamò i Carabinieri. Gli uomini dell’Arma risalirono al modello dell’auto, una Ford Fiesta, e incrociando i dati nel sistema scoprirono il proprietario, un 24enne feltrino che lavora in zona. Il giovane ammise l’incidente, spiegando di aver preso un palo e un muretto la sera prima, ma la versione non venne ritenuta credibile. Le telecamere presenti in zona confermarono quanto accaduto alle 18.54 della sera precedente, velocità dell’auto stimata: 54 chilometri orari.
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PARABREZZA SFONDATO, INSANGUINATO UNO SCHIANTO TERRIBILE
FONZASO Dice che pensava fosse un paletto, per questo non si è fermato nonostante il parabrezza rotto sfondato. Il ragazzo, 24 anni che guidava la Fiesta che ha investito Emilia Santurini dice anche che c’era la nebbia, l’asfalto scuro appena rifatto e che era distratto dal telefono. Ma il botto non puo’ non averlo sentito, ma non si è fermato. La donna è stata colpita dal lato destro della Fiesta, rintracciata in tempi record dai Carabinieri del Comando di Feltre, era parcheggiata nel piazzale dove il giovane lavora e dove si è recato questa mattina. La donna è rimbalzata sul cristallo anteriore sfondandolo e lasciando il suo sangue che si nota, è evidente.
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L’ipotesi di accusa è omicidio stradale e omissione di soccorso.
FONZASO E’ un ragazzo del luogo di 24 anni che ieri sera ha investito Emilia Santurini. Questa mattina si è recato regolarmente al lavoro dove è rimasto fino all’arrivo dei Carabinieri di Feltre. Gli uomini dell’Arma del Comando feltrino con il Nucleo Investigativo di Belluno sono risaliti all’auto dell’investitore, per farlo si sono avvalsi dei pezzi d’auto ritrovati sul luogo dell’incidente: una datata Ford Fiesta. Il ragazzo ha riferito di aver sentito il colpo ma di non averlo collegato alla possibilità fosse una persona. L’auto risulta danneggiata sul lato del fanale, il parabrezza molto danneggiato, sfondato, insanguinato che rende difficile anche la visione sul lato destro. L’auto i Carabinieri l’hanno ritrovata nel parcheggio dove lavora il giovane.
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FONZASO Emilia Santurini aveva 63 anni, ieri sera come ogni sera stava passeggiando quando è stata investita, uccisa e sbalzata oltre la recinzione dell’azienda Mauser. Chi ha investito la donna non si è fermato, non gli ha prestato soccorso, non ha informato né i sanitari del 118 né le forze dell’ordine. Un grave episodio, una gravissima omissione di soccorso. Il cadavere della donna è stato ritrovato solo stamane da una dipendente dell’azienda che di buon’ora stava prendendo servizio e ha chiamato il 112. I Carabinieri di Feltre stanno indagando da questa mattina, invitano chiunque abbia informazioni, ovvero che abbia notato il terribile episodio o qualche particolare che possa aiutare gli inquirenti a rivolgersi urgentemente e con fiducia presso il Comando dei Carabinieri di Feltre. È caccia al pirata, sul posto ha lasciato uno specchietto e frammenti della carrozzeria della vettura. I famigliari della donna non vedendola rientrare già questa notte avevano dato l’allarme avviando subito le ricerche con i vigili del fuoco, purtroppo senza risultati fino a questa mattina, la nebbia non ha aiutato e nessuno poteva mai pensare che la donna fosse stata sbalzata al di là della recinzione.
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