Villotta (Falcade), un dipinto murale di 8 metri quadrati di Dunio Piccolin ispirato al racconto “La Valle coi Santi alle finestre” di Enzo Demattè.
FALCADE “La Valle coi Santi alle finestre” è il titolo” del racconto scritto da Enzo Demattè pubblicato nel 1958; lo stesso titolo nel tempo è diventato il blasone che identifica la valle dolomitica del torrente Biois. Un racconto, quello dello scrittore trevigiano, che è anche un omaggio ad una valle caratterizzata dalla cospicua presenza di antichi dipinti murali votivi esterni. Una fantasiosa narrazione quella di Demattè che ha per protagonista Cristano Soracosta, un pittore di Santi abitante di Villotta, piccola frazione del comune di Falcade, che inconsapevolmente sfida il Diavolo, il male, per poi terminare, dopo molte tribolazioni a sconfiggere lo stesso con l’intermediazione di San Floriano. Quando a Dunio Piccolin si è presentata l’occasione di decorare una parete a Villotta non ha tardato a proporre ai committenti, la famiglia di Pasquini, che hanno accettato con benevolenza, un dipinto ispirato al racconto di Enzo Demattè. E così, giorno dopo giorno, in un caldo mese d’ottobre, Dunio, negli otto metri quadrati ha sintetizzato con il segno e il colore alcune vicende legate al pittore del racconto, dal suo incontro con il Diavolo, impersonato da un mercante di stoffe, che lo omaggia in seguito di un nastro diabolico, allo stesso pittore che dipinge un San Floriano e molti altri particolari, tutti ambientati in una Valle del Biois del XVIII secolo. Questo e altro sarà svelato allo scoprimento del dipinto murale che si svolgerà sabato 12 novembre 2022 alle ore 9.45 con la benedizione dell’opera da parte di don Andrea Piccolin; seguirà il saluto del Presidente dell’Unione Montana Agordina Paolo Frena, del Sindaco di Falcade Mauro Salvaterra e la presentazione dell’opera e del progetto “La Valle coi Santi alle finestre” a cura dello storico locale Bepi Pellegrinon. Alla fine del vernissage la famiglia Pasquini, committente dell’opera, offrirà un conviviale rinfresco.
“I Santi alle finestre”
La Valle del Biois ha un primato nell’arco Dolomitico, e in generale nelle Alpi del Nord Italia, per la notevole presenza di dipinti murali votivi: nei comuni di Falcade, Canale d’Agordo e Vallada esistono tuttora oltre ottanta affreschi risalenti al XVII, XVIII e XIX secolo; questa particolare presenza ha portato lo scrittore trevigiano Enzo Demattè a definire la Valle del Biois “La Valle coi Santi alle finestre”. Come per quasi tutti gli affreschi antichi della valle, l’autore è ignoto. Falcade nei secoli passati, grazie alla via del passo San Pellegrino, era parte di una delle importanti vie di comunicazione che da Venezia portava in Germania o viceversa, ed è probabile che tra i viandanti ci fossero pittori, o appassionati di pittura, che per soddisfare il desiderio di qualche abitante della valle, dipingesse qualche Santo, in senso di protezione da malefici, incendi, pestilenze e via dicendo, sulla facciata della loro casa, probabilmente in cambio di vitto e alloggio.
Enzo Demattè
Enzo Demattè è lo scrittore trevigiano che negli anni 50’ ha soggiornando dapprima a Villotta e poi a Sappade appassionandosi agli usi e costumi della valle del torrente Biois. Demattè ha anche soprannominato la Valle del Biois “La valle coi Santi alle finestre”, titolo dell’omonimo romanzo da lui scritto nel 1958, che nel tempo è divenuto un blasone in riferimento alla valle. La sua felice intuizione è partita nell’osservare come una piccola valle come quella del torrente Biois avesse tanti affreschi votivi antichi sulle facciate delle case. Il suo fantasioso racconto narra di un pittore di santi, tale Cristano Soracosta, che idealmente abita a Villotta di Falcade, e che dopo l’incontro co il Diavolo, gli veniva commissionato solo affreschi con la figura di San Floriano, invocato per proteggere le abitazioni dal fuoco; ironia della sorte le pitture che il pittore realizzava, e in conseguenza l’intero edificio, prendeva sistematicamente fuoco. Il resto del racconto, ambientato nel 1700, ripercorre gli usi e i costumi del tempo in tutta la valle. Enzo Demattè, nato nel 1927, fu saggista e poeta italiano, di origine trentine ha abitato a lungo a Treviso fino alla sua morte, avvenuta nel 2014. Affezionato alla Valle del Biois, oltre al romanzo sopracitato, ha scritto, ispirandosi ai nostri luoghi, anche il romanzo “Gente di Confine”, (1972), ristampato nel 2008 con le illustrazioni di Dunio, “Trei orazhion” (1974), poesie in dialetto canalino, il “Quaderno di Bortolo” (1999), commentando il “Libro da scrivere calligrafico” scritto nel 1868 da Bortolo Murer di Falcade Alto, e altre pubblicazioni.