“Scaie de Cor”, pensieri e parole in Belumat i capolavori di Fabio Rufus Bristot, un libro, tante emozioni
di BRUNELLA MORO
BELLUNO Una serata importante, alla sala Muccin, dedicata alla poesia e alla bellezza del dialetto bellunese. Protagonista Fabio Rufus Bristot, conosciuto da anni per il suo impegno sociale e politico, in questo contesto in una veste per la quale si sta facendo conoscere e ammirare: con la poesia. Al suo fianco, per presentarlo e sostenere l’importanza della conservazione del nostro idioma, Franco De Bona (l’importanza del dialetto e delle radici linguistiche), Franco Roccon (necessità della conservazione della nostra cultura ) e Dino Bridda, che, citando e ricordando altri poeti dialettali bellunesi (Ugo Neri, Giano Perale Thomas Pellegrini.. ) ha sostenuto l’importanza della conservazione dell’idioma dialettale che di per se è difficile da leggere ad alta voce e da parlare “Da mantenere con forza, anche per instillarlo e trasferirlo alle nuove generazioni come un patrimonio da salvare e praticare con orgoglio” ha detto Bridda. Fabio Rufus invita a conservare con amore e attenzione l’abitudine che sta sempre più scomparendo di parlare nel proprio dialetto. Sandro Neri, famoso alpinista, ma anche figlio del grande poeta Ugo Neri, ha declamato con grande maestria alcune poesie di Rufus, facendo sentire e condividendo la bellezza dei suoi versi e il fascino del nostro meraviglioso dialetto parlato. Semplice ma grande presentazione, che ha scaldato il cuore dei presenti in sala, accendendo il senso di appartenenza a una comunità legata da una lingua meravigliosa che non si deve perdere , ma mantenere viva.
___