OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO
CORTINA Il caso di una donna accusata di mettere in pericolo la vita della madre anziana a causa delle sue convinzioni anti-farmaci e anti-medici. Secondo la magistratura, la donna imponeva solo rimedi omeopatici alla madre affetta da problemi psichiatrici e impediva le visite mediche specialistiche e geriatriche. Inoltre, la faceva sottoporre a un trattamento chiamato idrocolonterapia, nonostante il medico di base l’avesse sconsigliato poiché pericoloso per le persone anziane. L’idrocolonterapia consiste nel lavaggio del colon retto per eliminare tracce di medicine, tossine e residui alimentari. La figlia che ha denunciato il caso ha anche accusato la donna di maltrattamenti, affermando che l’anziana madre è stata chiusa a chiave nella sua stanza e legata con stringhe e corde durante momenti di crisi profonda. Inizialmente, il padre non condivideva le ideologie della figlia naturopata, ma in seguito si è adeguato e ora è coinvolto nel processo giudiziario dopo la denuncia presentata nell’11 settembre 2020. La figlia querelante ha testimoniato che quando è andata a casa dei genitori, ha notato che sua madre era in uno stato di salute precario. Era dimagrita e sembrava irriconoscibile. La madre soffriva di problemi psichiatrici fin dal 1993, ma la figlia accusata sosteneva che i medici fossero solo interessati a far soldi con i farmaci e mettere la madre nelle loro mani avrebbe significato consegnarla alla morte. La figlia annullava gli appuntamenti con i medici e vietava le terapie farmacologiche. Ad esempio, ha impedito al medico di base di visitare sua madre il 15 luglio, rimandando l’appuntamento al giorno successivo con pretesti vari. Inoltre, ha negato l’esigenza di ulteriori accertamenti…
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