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BORGO VALBELLUNA Il Tribunale dell’Unione Europea ha dato ragione ad Acc, annullando la decisione della Commissione Europea che autorizzava Nidec a riacquisire la linea Delta di compressori per refrigerazione. La sentenza sottolinea le ragioni industriali e sociali della posizione italiana, ribadendo la decisione della Commissione di non autorizzare i finanziamenti. La Commissione aveva sostenuto che l’importazione di compressori dal Far East avrebbe comportato limitati danni sociali, ma maggiori benefici economici per i consumatori a causa dei minori prezzi dei prodotti asiatici. Tuttavia, questa decisione ha portato alla chiusura della fabbrica di Acc, unico produttore in Europa. Si solleva la questione su cosa abbiano fatto i governi successivi per difendere Acc dalla concorrenza asiatica. “Nonostante gli sforzi dei lavoratori e del commissario straordinario – dice Stefano Bona della Cgil – il progetto Italcomp non è stato adeguatamente sostenuto, e la situazione è stata derisa persino dal ministro dell’economia in carica”. Nonostante l’amarezza e la delusione, i lavoratori sono pronti a lottare e hanno dato mandato ai loro avvocati di verificare la possibilità di procedere contro la Commissione Europea. Sperano che la loro vicenda possa servire da monito per le scelte future riguardanti il patrimonio industriale e sociale dell’elettrodomestico italiano. “Insieme al commissario Maurizio Castro – conclude Bona – ci auguriamo che la nostra vicenda sia da monito per le scelte che incombono su quel che resta del grande patrimonio industriale e sociale dell’elettrodomestico italiano del quale Zanussi Mel è stata per anni grande e orgogliosa protagonista”.