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Intervento di Commemorazione del Sindaco di Longarone Roberto Padrin
LONGARONE Nel 61esimo anniversario del disastro del Vajont, il sindaco Roberto Padrin, ha ricordato le vittime e i sopravvissuti di quella tragica notte. Padrin ha espresso la solidarietà delle comunità colpite, tra cui Erto, Casso, Vajont e Ponte nelle Alpi, sottolineando il dolore immenso e la devastazione causata dall’evento. Ha ricordato come quel mercoledì, apparentemente tranquillo e sereno, sia stato sconvolto da una catastrofe che ha cambiato per sempre la storia di quei luoghi. L’onda d’urto causata dal crollo del Monte Toc, con una potenza pari a due volte la bomba atomica di Hiroshima, ha spazzato via Longarone e i paesi circostanti, uccidendo 1.910 persone, di cui quasi 500 bambini. Il sindaco ha evidenziato l’importanza della memoria, non solo per comprendere il passato, ma anche per costruire un futuro migliore. Il Vajont è un monito per evitare che simili tragedie si ripetano, in particolare di fronte ai progetti di nuove dighe nella regione, che destano preoccupazione. Padrin ha ricordato l’immagine del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il 60° anniversario (foto), quando ha reso omaggio alle vittime e lanciato un appello affinché mai più si ripeta un disastro come quello del Vajont. Ha menzionato anche la commovente partecipazione del maestro Paolo Fresu e del coro dei bambini, che hanno simbolicamente rappresentato dolore e speranza. Inoltre, ha sottolineato come la comunità di Longarone, definita da Papa Francesco come “testimone di resurrezione”, abbia trovato forza nella solidarietà e nel ricordo, portando avanti il compito di trasmettere la memoria di quanto accaduto alle future generazioni. Infine, il sindaco ha celebrato l’importante traguardo raggiunto con la conservazione digitale del “fondo processuale” del Vajont, ora disponibile online per tutti.