OGGI alle 17.30
Sala consiliare del Municipio di Longarone, all’interno delle manifestazioni per il 56. anniversario della tragedia del Vajont.
Cerimonia di premiazione della seconda edizione del premio giornalistico intitolato alla memoria di Giuseppe “Bepi” Zanfron, organizzato da Assostampa Belluno e Sindacato Giornalisti Veneto.
Il premio ha visto concorrere giornalisti che si sono occupati di fatti di cronaca legati al dissesto idrogeologico o eventi climatici, raccontandoli tramite le immagini. Anche per l’edizione 2019 gli organizzatori hanno voluto confermare il tema del dissesto idrogeologico proposto già nel 2018, tema che, oltre ad essere strettamente legato al lavoro di Zanfron il cui nome è indissolubilmente legato agli scatti del Vajont, ha segnato a livello nazionale la cronaca dello scorso anno, dalla tempesta Vaia nel Bellunese, Veneto e Trentino Alto Adige fino alle alluvioni che hanno colpito il Paese dalla Liguria alla Sicilia
COMUNICATO:
AD ANTONIO CASTALDO E GIOVANNI ZANON LA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO GIORNALISTICO GIUSEPPE “BEPI” ZANFRON
Longarone (Belluno), 5 ottobre 2019 – È stato assegnato ad Antonio Castaldo per la sezione “carta stampata e web” e a Giovanni Zanon per la categoria “televisione” il premio giornalistico intitolato alla memoria di Giuseppe “Bepi” Zanfon, giunto alla sua seconda edizione.
L’iniziativa, che vuole ricordare il collega fotografo, scomparso nel 2017, autore dei primi scatti della tragedia del Vajont il 9 ottobre 1963 e professionista che per mezzo secolo ha documentato con le sue fotografie la realtà bellunese, è stata proposta dal Sindacato Giornalisti Veneto e da Assostampa Belluno, con il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Belluno, del Comune di Longarone, dell’Associazione Bellunesi nel Mondo e della Fondazione Vajont. L’obiettivo del premio è valorizzare coloro che si sono distinti nell’informazione di fatti di cronaca legati al dissesto idrogeologico o a eventi climatici, raccontandoli tramite le immagini.
La cerimonia di premiazione si è tenuta nella serata di sabato 5 ottobre nella sala del consiglio del municipio di Longarone, alla presenza di diverse autorità e della giuria, composta dal presidente Luca Zanfron, fotografo professionista e figlio di “Bepi”, dalla segretaria del Sindacato giornalisti del Veneto, Monica Andolfatto, dal presidente di Assostampa Belluno, Ilario Tancon, dalla consigliera nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Michela Canova, dal fotografo professionista Adriano Barioli e dal geologo Luca Salti. A fare gli onori di casa, il sindaco di Longarone, presidente della Provincia di Belluno e della Fondazione Vajont, Roberto Padrin.
Per quanto riguarda la sezione “carta stampata e web”, la scelta della giuria è caduta su Antonio Castaldo, milanese, giornalista del Corriere della Sera, autore di un reportage su “Sette”, settimanale del Corriere, intitolato “Il futuro del legno. A chi fanno gola gli alberi caduti del Cadore?”. Queste le motivazioni: “per l’ottimo reportage ben scritto e fotografato; per il taglio figurativo del pezzo con frasi che diventano subito immagini nella mente; per la qualità professionale di approfondimento chiaro ed attuale degli effetti della tempesta Vaia anche sul fronte economico”.
Sempre a tema Vaia anche il servizio televisivo “Livinallongo: alberi decimati e paesaggio trasformato”, andato in onda su Telebelluno Dolomiti e curato da Giovanni Zanon, giovane giornalista bellunese. Il lavoro di Zanon è stato premiato dalla giuria “per il servizio fedele ai fatti di devastazione nell’alto Agordino; per l’emozione fatta trasparire; per essere riuscito ad abbracciare i vari aspetti di un avvenimento che ha colpito attività, animi e ricordi, con un’alta sensibilità dimostrata nelle interviste”.
I giurati hanno poi conferito una menzione speciale al lavoro realizzato in diretta sulla pagina Facebook dell’emittente dal direttore di Radio Più, Mirko Mezzacasa; al giornalista dell’emittente agordina è stato assegnato questo riconoscimento “per aver incarnato il giornalismo di comunicazione anche in condizioni estreme, dando al suo servizio spessore e importanza alla comunicazione giornalistica moderna, sia in chiave puramente giornalistica, ma anche di servizio alla popolazione; per il servizio “live”, reso in condizioni quasi impossibili; per l’incisività del servizio, puntuale e dettagliato, che trasporta direttamente sui luoghi stravolti dal passaggio di Vaia; per aver restituito una fotografia immediata e dettagliata del disastro”.