L’INCIDENTE DI AGRE UNA TRAGICA FATALITA’. PERICOLO QUOTIDIANO PER CHI VIVE IN MONTAGNA. LA STRADA PER AGRE E’ GRAVATA DA UN’ORDINANZA DI CHIUSURA FIN DAL 2009 MA NON PER I PROPRIETARI DEI FONDI. COSA HA FATTO IN 10 ANNI IL PARCO OLTRE ALL’ORDINANZA PER FACILITARE LA VITA A CHI NON HA ANCORA DECISO DI ABBANDONARE IL TERRITORIO PER I DISSERVIZI QUOTIDIANI?
di Mirko Mezzacasa
Quella di mercoledi doveva essere una normale consegna del miscelatore che la vittima Tiziano Faccia, padovano di Conselve, aveva progettato e costruito per l’alimentazione degli animali. Faccia amava il rapporto diretto con i clienti. Lascia la moglie Melania Bortoletto con la quale condivideva una vita di lavoro e sacrifici.
SEDICO La strada dove si è verificato l’incidente dell’altra sera è chiusa dal 29 ottobre del 2009, non da un anno, non da Vaia, da 10 anni. Dai giorni di Vaia non è stato spostato nemmeno un albero, neanche una ceppaia. la stradina che corre in destra orografica del Cordevole è “sbrindellata” il Cordevole ne ha eroso i fianchi, se sbagli a mettere il piede finisce metri e metri più giù fino al greto del torrente. Il Parco Nazionale delle Dolomiti non ha fatto nulla per aiutare la gente che lavora nelle aziende agricole rimaste sul territorio. Anzi no. ha messo due cartelli con l’ordinanza di divieto (ma non ai proprietari dei fondi che altrimenti avrebbe dovuto evacuare…) uno di quei cartelli è volato via con il vento ed è rimasto solo un palo in legno vuoto e uno sbiadito cartello “proprietà privata” divieto di accesso a tutti i mezzi e divieto di sosta….
Tiziano Faccia 62 anni è morto per una tragica fatalità, colpito da un unico sasso che gli è arrivato in testa mentre era fuori dal trattore che trasportava il miscelatore per l’azienda di Patrick Calonego che al momento della tragedia era con lui. La ricostruzione dell’incidente è affidata ai Carabinieri di Sedico e allo Spisal, tra le ipotesi anche la possibilità che il sasso sia stato spostato da un animale visto che poco dopo è stato notato un cervo, ma anche questo è da verificare.
L’unica certezza è quella della fatalità e del rischio quotidiano di chi vive in montagna e decide di uscire dalla porta di casa. I sassi cadono ormai ovunque da prima di Vaia, gli eventi dello scorso anno hanno solo accelerato la discesa a valle perché i sassi sono rotondi e la forza di gravità porta verso il basso. Che si percorra la 203 agordina o qualsiasi altra rotabile dell’Agordino dalle comunali alle provinciali il rischio di finire sotto un sasso è concreto e il passaggio degli animali è solo un optional.
DAL PONTE DEL TORNER DOVE INIZIA LA STRADA CHIUSA DAL 2009, MA NON PER I PROPRIETARI DEI FONDI CHE SONO SEMPRE TRANSITATI A LORO RISCHIO E PERICOLO. QUELI DEL PARCO LO SANNO MA COSA E’ STATO FATTO OLTRE A METTERE UN CARTELLO?
AGRE IL LUOGO DELL’INCIDENTE MORTALE PRIMA DELLO SPOSTAMENTO DEL MEZZO IN TRANSITO VERSO L’AZIENDA DEI CALONEGO.