BELLUNO La presidente, dott. Francesca De Biasi (nella foto), ha fatto il resoconto di un anno di attività del “Fondo welfare e identità territoriale” che è nato con lo scopo di “contrastare in modo finalmente unitario e condiviso il problema dello spopolamento”. Nell’anno – ha sottolineato – il Fondo ha operato soprattutto in aiuto di famiglie colpite dalla tempesta Vaia dell’ottobre 2018, dando priorità a quelle meno agiate, con anziani e disabili. Sono stati raccolti oltre 550 mila euro grazie alla disponibilità di privati, aziende, enti, diocesi e gruppi di cittadini che hanno curato l’organizzazione di concerti, cene, aste oppure hanno donato un’ora del proprio lavoro. Fino al novembre scorso sono stati donati 55 mila euro a sostegno di persone in condizioni di emergenza, con particolare disagio socio economico, casi segnalati da sindaci; 460 mila euro sono stati invece erogati tramite un bando secondo i criteri del ammontare dei danni dell’Isee e della presenza nel nucleo familiare di anziani, minori o disabili. De Biasi ha quindi spiegato che una somma resta a disposizione per interventi da effettuare sulla scorta di indicazioni dei sindaci, pervenute anche recentemente, ed ha sottolineato che “Il Fondo, oltre ad attivare alcune indagini ed interventi sull’impatto psicologico di questi eventi sulla popolazione, ha formalizzato un accordo per garantire dello scorso 1. novembre formazione e interventi gratuiti ad enti, soccorritori e popolazioni, qualora dovesse arrivare un altro simile intervento. Tutto questo, ed è per noi fondamentale ricordarlo, non è gravato sulle donazioni, poiché il Fondo è gestito con la partecipazione volontaria e gratuita di ogni membro.”. C’è da aggiungere che Fondo welfare e identità territoriale ha promosso un concorso di idee tra i ragazzi delle superiori per la creazione del “Logo del Fondo” che nelle intenzioni dovrebbe essere disponibile alle aziende che volessero fare donazioni finalizzate o continuative al Fondo; ancora: un questionario per comprendere i fattori di attaccamento al territorio (viene rivolto l’invito a compilarlo e divulgarlo accedendo al sito: www.welfaredolomiti.it); quattro primi progetti per contrastare lo spopolamento del territorio: nidi in famiglia, grow, lo sportello virtuale per l’incontro tra i Bellunesi nel mondo e le aziende, il progetto lavora impara e torna a Belluno ed il progetto di potenziamento del servizio civile. Per quanto riguarda in particolare “Nidi in famiglia” messo a punto da Diocesi di Belluno-Feltre e Cgil esso “mira a formare e sostenere giovani che vogliono avviare questa forma di servizio con priorità per le terre più alte e senza alcun servizio di nido o materne a sostegno delle famiglie. Come è noto, si tratta di strumento voluto dalla Regione che stabilisce che un nido domiciliare possa ospitare fino a sei bambini dai 3 mesi ai tre anni. Per quanto concerne la realtà bellunese è il primo progetto nato, come accennato, dalla collaborazione di Cgil e Diocesi che nel Fondo sono rappresentate dal segretario generale, Mauro De Carli, e dal responsabile per la Pastorale sociale, don Mario Doriguzzi. La dott. De Biasi ha specificato infine che “Il Fondo ora raccoglie intorno a uno stesso tavolo Provincia, Diocesi, Conferenza dei sindaci, Sindacati, Associazioni di categoria, Comitato d’intesa fra associazioni volontaristiche della provincia di Belluno,Scuole in rete e Aics. Un’esperienza di comunità, unica via per ritrovare oggi un senso all’abitare in montagna”. Resta da dire che quanti volessero dare sostegno nelle festività ai progetti del Fondo, è possibile visionarli nel sito www.welfaredolomiti.it dove sono riportate anche le indicazioni per la donazione.