Grazie alla associazione Pro Loco di Fonzaso, che mantiene viva una splendida tradizione, la “Sala Papa Luciani” del teatro parrocchiale di Fonzaso, ospiterà dal 15 febbraio al 21 marzo prossimi (inizio sempre alle 20,45) la “Fonzaso Rassegna teatrale 2020” articolata in sei appuntamenti di sabato. L’iniziativa è sostenuta dal Comune e dall’Unpli (Unione nazionale pro loco d’Italia) di Belluno e del Veneto; ha contribuito anche la Cassa turale Valsugana e tesino. Per l’esordio di sabato 15 viene proposto dalla compagnia teatrale “El feral” di Fiera di Primiero lo spettacolo “Varda ti, no averie mai dit, no!”, commedia brillante in tre atti scritta in dialetto primierotto da Stefano Turra: storia di gente comune di varie estrazioni sociali, di un piccolo paese, che deve condividere le proprie esperienze quotidiane, comprese quelle più intime. La commedia illustra in modo divertente una serie di episodi che possono capitare a tutti, ogni giorno… Ed ecco gli altri appuntamenti: sabato 22 la compagnia teatrale “Teatroroncade” di Roncade in provincia di Treviso proporrà “Elcandegesso” commedia brillante in due atti di Giuliano Bozzo, per la regia di Alberto Moscatelli. Un tourbillon di personaggi con molteplici sfaccettature: la moglie Adele, saggia ma ironica, il figlio Piermaria impegnato e altruist, lLa figlia Marinamaria “chic & snob”, una colf “rock & roll), una suocera scaltra e divertente, un fratello “love & peace” e poi “Elcandegesso”, tutti a cimentarsi nel tener testa a Giansilvio, manager cinquantenne, rappresentante dell’italiano medio, con la sua disavventura aziendale.
Sabato 29 toccherà alla compagnia teatrale “Le acque mosse” di Battaglia Terme, presentare “Mejo mato che mona”, commedia brillante in tre atti tratta da “Lo smemorato” di Emilio Caglieri, adattamento e regia di Cappellozza, lavoro che trae origine dalla reale vicenda dello “Smemorato di Collegno”.
E siamo a marzo: il 7 andrà in scena “American vin”, tratta da “Che s’adda fa pé campà” di Canzano, interpretata dalla compagnia teatrale “El Portèo” di Padova che proporrà situazioni del 1945, con momenti esilaranti e strappa applausi anche per l’affinità coi giorni d’oggi. Sabato 14 sarà la volta di “L’onorevole Campodarsego”, commedia birllante in tre atti di Libero Pilotto (il feltrino antesignano del fonzasino Gino Rocca, ambedue scrittori dialettali), per l’adattamento di Sara Centenaro, che sarà interpretata dalla compagnia teatrale “Arlecchino” di Padova. Ambientata a Rosà, paese vicino a Bassano, nel Veneto bigotto di fine ‘800 e a Roma dove il nostro era approdato alla Camera una volta eletto dalla stretta cerchia dei nobili locali, gli unici che avevano diritto al voto. Conclusione della rassegna sabato 21 con la compagnia teatrale “Ridendo si impara” che interpreterà “No ze’ vero… ma ghe credo” commedia brillante in tre atti liberamente tratta da una delle interpretazioni di Peppino De Filippo.
Torniamo rapidamente su Libero Pilotto per illustrarne in sintesi la figura, sulla base di quanto scritto a cura della Pro loco di Fonzaso nel proprio sito telematico: nasce a Feltre il 27 marzo 1854 dove muore il 6 maggio 1900. Di umili origini studiò però a Firenze. Al termine degli studi entrò in diverse compagnie teatrali minori, in una delle quali recitò con una giovane Eleonora Duse per poi approdare in grandi compagnie quali Bellotti-Bon, Cesare Rossi e quella di Ermete Zacconi con il quale si associò dando vita alla omonima compagnia che durò solo tre anni. Sposatosi nel 1883 con Antonietta Moro ebbe in figlio, Camillo, affermato attore nella prima metà del Novecento. Ammalatosi ritornò a Feltre dove morì.
Resta da dire che per ulteriori informazioni, anche sugli abbonamenti, si può contattare Giovanna al 348-8306852, scrivere all’indirizzo e-mail:[email protected], o consultare il sito: www.prolocofonzaso.it..
NELLE FOTO (riproduzioni dalla locandina, Pro loco Fonzaso, sito fondacofeltre): disegni dedicati a Fonzaso per l’annuncio della rassegna teatrale; la sala “Papa Luciani”; la tomba con monumento di Libero Pilotto che ad iniziativa del Fondaco di Feltre è stata restaurata da Christine Lamoureux mentre la ditta Zatta onoranze funebri marmi e graniti ha provveduto a sistemare la lapide con l’iscrizione offrendo a titolo gratuito la propria preziosa opera frutto di anni di esperienza nel campo.