ANIMA SENZA VELI
Vivo la censura
della mia passione
e di quest’aura riarsa
scorticandomi il viso,
fino a rimirar sulle dita
rapide mosse e grondanti
lacrime di sangue disseccato.
Il tuo parlar mi sfracella
e germina sacche d’aritmia,
scompensi cardiaci,
nello sgomento di crepare
senza che il mondo
riesca giammai a salvarmi.
Mi dai lenta agonia,
come aquila incenerita
che grida strazi lirici,
e m’inietti gli ultimi orgasmi
in polmoni angustiati
che sussultano, vibrando.
Oh fiore, che scoppi dalla terra nuda
quest’aria è tutta insensata
e prima o poi il mio rifugio
sarà la tomba della ragione,
un sepolcreto di lussuriosi
senz’anima, votati a bruciare
per un amore senza Dio,
che va a disperdersi nel nulla.