Lo storico Fabbiani: “Molto lavorò per il bene del Cadore e dell’Italia”
BELLUNO Chi fu il primo senatore della provincia di Belluno nel Senato italiano? La risposta l’ha data lo storico Giovanni Fabbiani nella sua “Breve Storia del Cadore” edita dalla magnifica comunità di Cadore nel 1977 per i tipi della bellunese tipografia Piave. Fu Girolamo Costantini (Valle di Cadore 1815 – Venezia 1880) che “Molto lavorò per il bene del Cadore e dell’Italia”. E fu nominato nella nona legislatura. Una biografia più dettagliata la fornisce il sito della libera enciclopedia Wikipedia che dopo aver precisato che il nostro nacque a Belluno il 1. maggio 1815 e che venne a mancare il 22 marzo del 1880 a Venezia, dove è sepolto, spiega che era figlio di Tommaso e Vincenza Nordio e quindi si unì in matrimonio con Luigia Lazzaris che gli diede la figlia Teresa; ancora: che il fratello del padre, Ignazio, era canonico della cattedrale di Ceneda mentre l’altro zio paterno, Pietro, era professore. Laureato in giurisprudenza all’Università di Padova, Girolamo Costantini risiedeva a Venezia; alla voce professione viene specificato che era: possidente! Fu membro del Comitato di sicurezza pubblica presso il Governo di Venezia (1848), socio della Società geografica italiana (1967) e presidente onorario della Società promotrice dei Giardini d’infanzia della città lagunare. La nomina a senatore risale al 5 novembre 1866 “nella categoria 20 che elencava coloro che con servigi o meriti eminenti avranno illustrato la Patria”. Il giuramento avvenne il 22 marzo 1867, prima della convalida in seduta reale d’inaugurazione di sessione parlamentare, il 23 maggio dello stesso anno. Fra le onorificenze si ricordano: Cavaliere dell’Ordine dei santi Maurizio e Lazzaro, 23 luglio 1863, Ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia il 25 maggio 1873. Questa la commemorazione dopo la morte (viene precisato che non fu commemorato in aula ma ricordato nell’elenco dei ‘senatori mancati vivi dall’8 di agosto 1879 a tutto maggio 1884 dei quali non venne fatta commemorazione in pubblica seduta’): “… Per il largo censo ond’era dotato e pe’ suoi principi liberali, appena avvenuta l’unione delle province venete al Regno d’Italia, fu scelto dal Governo a far parte dell’alto consesso”. In conclusione Wikipedia lo definisce “Uomo di cultura e di molteplici interessi” che “lega il suo nome a Ceneda, dove a metà dell’ottocento costruisce Villa Costantini, una grandiosa villa veneta dorata di numerosi annessi e di un vasto parco”. E a proposito di ville, non possiamo trascurare che il 5 agosto di 15 anni fa il quotidiano bellunese Corriere delle Alpi pubblicò un servizio intitolato “Un museo del legname nella villa reale” in cui fra l’altro sottolineava che il Museo del Cidolo e del Legname è stato allestito (appunto nel 2005 – ndr.) nella villa Lazzaris-Costantini, uno egli edifici più belli della provincia di Belluno, nel centro di Perarolo di Cadore, in prossimità del Municipio, che era di proprietà della famiglia Lazzaris Costantini: un complesso famoso anche perché Luigia Lazzaris (1819-1907) era la moglie del senatore Girolamo Costantini e qui ospitò per due anni consecutivi la Regina Margherita di Savoia, allora trentenne, con il figlio Vittorio Emanuele di 12 anni. Una lapide di pietra sulla facciata del palazzo ne ricorda il primo soggiorno: “Margherita di Savoia regina d’Italia e Vittorio Emanuele Principe di Napoli qui soggiornarono dal di 8 agosto al di 8 settembre 1881”. C’è da dire che negli ultimi anni, su progetto del bellunese architetto Orlando Dal Farra, nel palazzo e nella vicina villetta si è proceduto al restauro degli intonaci della facciata e alla ricostruzione delle decorazioni pittoriche per una spesa di quasi 50 mila euro con cospicuo finanziamento del programma europeo Leader II e grazie a contributi del Comune e della Comunità montana Centro Cadore.
NELLE FOTO (riproduzione dal libro di Fabbiani; eBay cartolinomania; Infodolomiti): il senatore cadorino Girolamo Costantini; la villa che ha realizzato a Ceneda; la villa Lazzaris Costantini di Perarolo di Cadore.