L’INTERVENTO
di Susanna Dan_Falcade
Se all’emergenza si reagisce così…..
Scuole chiuse, tribunali chiusi, reparti ospedalieri chiusi, importanti fiere cancellate o rimandate, eventi sportivi storici come la Milano-Sanremo o molto attesi come la finale della Coppa del Mondo di sci cancellati, interi paesi costretti in quarantena. E tante altre misure che condizionano pesantemente la nostra vita e la nostra economia. A che serve tutto questo? E a che servono i numeri del contagio che quotidianamente ci vengono snocciolati dalla Protezione Civile (ieri saliti a 5.061, con un aumento di 1.145 pari al 22,6% in un solo giorno)? A che servono le accorate raccomandazioni a comportamenti responsabili che ci vengono fatte non da uno qualunque dei 60 milioni di virologi italiani ma dalle massime istituzioni della Sanità, quali l’Istituto e il Consiglio Superiore della Sanità e avallate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità? A che serve tutto questo se poi si assiste all’assalto alle piste da sci di questi giorni, come se l’epidemia avesse offerto un’imprevista e gradita vacanza? Che importa se ci sarà qualche contagiato in più, se questo, tornato a casa, contagerà a sua volta qualcun altro, se la pressione su ospedali e personale sanitario già ora insufficiente e stremato aumenterà fino al collasso? Certo, l’economia deve ripartire al più presto e così il turismo, chi mai potrebbe negarlo? Ma proprio per questo è necessario che ognuno faccia la sua parte, accettando civilmente, ora, limitazioni TEMPORANEE al proprio stile di vita, per evitare che si rendano necessarie misure di contrasto e contenimento dell’epidemia ancora più drastiche, come potrebbe essere la chiusura degli impianti di sci. Le scene viste in questi giorni e ampiamente riportate dai media, lungi dall’essere positive per il futuro del turismo in montagna, sono a mio modesto parere un boomerang micidiale. Sarà difficile per qualunque campagna di marketing risollevare l’immagine di irresponsabilità che si è data. Una dopo l’altra le frontiere del mondo si stanno chiudendo agli italiani. Siamo diventati gli “untori d’Europa”. Riusciremo a convincere i turisti che non è così, che potranno tranquillamente tornare? Proprio non lo so.