BELLUNO Oltre 1000 persone controllate, 17 denunciate per violazione del decreto del 9 marzo, 2 per false attestazioni, 2720 esercizi commerciali passati al setaccio, 6 denunce per violazioni accertate, questo il risultato dei controlli effettuati dalle pattuglie in provincia dall’8 marzo ad oggi. Dai controlli effettuati è emerso che, a parte qualche singolo caso opportunamente sanzionato, la stragrande maggioranza dei cittadini si è attenuta alle disposizioni del Governo in ordine ai motivi che legittimano gli spostamenti sul territorio. Ciò significa che la popolazione bellunese ha ben compreso la delicatezza del momento e l’importanza di spostarsi solamente in presenza dei presupposti contenuti nel decreto.
“Grazie ai cittadini bellunesi per il buon senso e lo spirito di collaborazione dimostrato in questo difficile momento, tutti insieme potremo superare anche questa sfida”, si legge nella nota della Questura. In questa situazione di emergenza che sta vivendo il nostro Paese, la Polizia di Stato e le altre forze presenti sul territorio sono chiamate a verificare la correttezza dei comportamenti di tutti. E usando le parole del Capo della Polizia Gabrielli, rivolte agli operatori impegnati in questa difficile battaglia, “lo dobbiamo fare con rigore ma anche con profonda umanità”. Lo scopo dei controlli, infatti, ha come obiettivo primario la tutela della salute di ciascuno e ancor di più aiutare a comprendere che l’interesse della collettività è assolutamente primario rispetto a quello dei singoli. Ed è con questo spirito di vicinanza alla popolazione, che le pattuglie della Polizia di si stanno impegnando in questa provincia per controllare e aiutare i bellunesi a rispettare i provvedimenti del Governo finalizzati a contrastare la diffusione dell’epidemia del virus COVID-19. Le persone, infatti, sono spesso disorientate e impaurite e si rivolgono a noi per un consiglio su come comportarsi o solo per una parola di conforto. Ed è per questo motivo che oltre a incrementare le pattuglie di controllo sul territorio il Questore Lilia Fredella, nella scia del motto “Vicini alla gente”, che da sempre contraddistingue la Polizia di Stato, ha voluto rinforzare il personale all’Ufficio Relazioni con il Pubblico per garantire, soprattutto in questa prima fase di applicazione delle misure di contenimento, una risposta alle oltre 1000 chiamate giornaliere che giungono ai nostri centralini per dissipare i numerosi dubbi sorti al riguardo, soprattutto su cosa si può o non si può fare in vigenza di queste norme. Non solo la Questura di Belluno, ma anche tutte le specialità della polizia di Stato sono impegnate su questo fronte: la Polizia stradale, nell’ambito della consueta attività di monitoraggio del traffico veicolare, ha contribuito ai controlli sugli automobilisti in transito lungo le principali arterie della provincia, verificando il rispetto delle disposizioni emanate dal Governo per il contenimento della diffusione del contagio da COVID-19. Controlli sui passeggeri in arrivo e in partenza dalla Stazione di Belluno, nonché dalle altre stazioni ferroviarie di transito dei convogli sono tuttora in corso da parte della Polizia ferroviaria di Belluno. Consigli, suggerimenti e interpretazioni del DPCM sono stati elargiti all’utenza anche attraverso il portale Facebook della Polizia di Stato.
Raccomandazioni alla popolazione sono state fornite anche dalla Polizia Postale, per proteggersi da possibili truffe e raggiri che possono essere posti in atto dai criminali del web, che approfittano di questo momento di maggiore vulnerabilità delle persone per colpire ignare vittime. L’ultima in ordine di tempo, scoperta dalla Polizia postale e delle comunicazioni (https://www.poliziadistato.it/articolo/23393), riguarda una campagna di frodi informatiche attraverso l’inoltro di email a firma di una tale dottoressa Penelope Marchetti, presunta “esperta” dell’Organizzazione mondiale della sanità in Italia. I falsi messaggi di posta elettronica, dal linguaggio professionale ed assolutamente credibile, invitano le vittime ad aprire un allegato infetto, contenente presunte precauzioni per evitare l’infezione da Coronavirus. Il malware, della famiglia “Ostap” e nascosto in un archivio javascrpt, mira a carpire i nostri dati sensibili.