4 MAGGIO: DA TUTTI A CASA A DISTANTI E PROTETTI, AL VIA IL CONFRONTO CON LE PARTI SOCIALI. NESSUNO SCONTRO CON IL GOVERNO MA UN’INTESA NAZIONALE. NELLE 330 CASE DI RIPOSO DEL VENETO 391 I DECEDUTI REGISTRATI, PERCENTUALI INFERIORI DI POSITIVI RISPETTO A LOMBARDIA ED EMILIA. LE INDUSTRIE FARMACEUTICHE PRONTE A FARE AFFARI DOPO CHE IL LUMINARE PAGANO HA IPOTIZZATO CHE IL FARMACO PER LA PROSTATA POTREBBE ESSERE L’ANTI VIRUS.
“Riaprire per non morire” ha detto ieri il governatore Luca Zaia mentre gli studi Prometeia già stimano il calo nel 7,1% del Pil veneto. Donazioni per 52 milioni di euro, metà della spesa sanitaria, tanti beni materiali, una partita iva devolve i 600 euro, i bambini rinunciano alla paghetta settimanale. Prime ipotesi per le elezioni: tra il 12 luglio e il 26 ottobre.
foto Claudio Fontanive, piazza di Agordo blindata, mercoledi torna il mercato
di Mirko Mezzacasa
Il 4 maggio sarà quindi il giorno del “liberi tutti”, l’ipotesi messa sul tavolo dalla Lombardia con il presidente Attilio Fontana ora è anche ipotesi di marca veneta. Anzi per il presidente Luca Zaia: “Se ci sono i presupposti di natura sanitaria dal mondo scientifico dal 4 maggio, ma anche prima si può aprire tutto, ma dobbiamo essere pronti con i dispositivi, precise regole per tutti dai negozianti ai clienti”. Il 27 aprile una settimana prima del 4 maggio dovrebbe ripartire sia il mercato dell’auto che della moda, tempi più lunghi per bar e ristoranti con tavoli distanziati e ingressi contingentati. Nelle fabbriche obbligatorio il controllo della febbre, sanificazione degli ambienti, vietate le macchinette del caffè e probabilmente niente mensa ma cestino da viaggio per tutti e sarà un comitato di controllo a vigilare sull’efficacia delle misure. L’assessore Manuela Lanzarin ha reso noti i dati dei controlli nelle industrie che hanno riaperto: 5400, tutte in regola. Il Governo si adegua alla nuova data e studia il suo piano e non è escluso che lasci agli enti regionali la possibilità di normare la mobilità interregionale. Tra le ipotesi la fine della settimana corta sia per le scuole che nel mondo del lavoro, ovvero impegni anche al sabato e alla domenica per evitare assembramenti soprattutto sui mezzi di trasporto. La bella notizia: l’intuizione del professor Pagano che sarà pubblicata sul New England Journal of Medicine, potrebbe essere la chiave di volta nella lotta contro il Covid-19, la fondazione per la ricerca biomedica avanzata e istituto medico medicina molecolare con l’Università di Padova e Regione in virtu’ di un’intuizione il professor Pagano ha trovato una proteina che veicola l’infezione delle cellule. E’ lo stesso enzima del tumore alla prostata, il farmaco inibisce l’enzima e la malattia. Chi è stato trattato con questo farmaco, in teoria, non ha avuto problemi con il coronavirus. Cioè sia il tumore alla prostata che il coronavirus utilizzano questo mezzo di trasporto per entrare nell’organismo e infettarlo. Il premio ai sanitari: “Confermo che vogliamo farlo – ha detto Zaia – ma deve essere meritocratico in base a chi era nei reparti più a rischio. Va discusso con le parti sociali. Non applicando l’addizionale Irpef e le tasse in questa regione significa per un medico con stipendio medio di 73 mila euro l’anno che ha 4875 euro in piu. Tutte le altre regioni questi soldi li prelevano, anche di più a seconda degli scaglioni. Non accetto lezioni in questo senso, vogliamo dare un premio come abbiamo fatto negli ultimi 10 anni non applicando l’addizionale Irpef. Sono i nostri eroi tutto il personale, anche le persone delle pulizia e il premio lo vogliamo comunque dare”. Dal Pd dure critiche al presidente per questa dichiarazioni in conferenza stampa. “Zaia dovrebbe vergognarsi a parlare in questo modo dei medici – ha detto Graziano Azzalin – inutile sperticarsi in lodi su chi è in prima linea e rischia la vita per tutti noi per poi girargli le spalle nel momento del bisogno”. La tragedia nelle case di riposo comincia ad assumere contorni inquietanti, ma lo si sapeva. Ieri sono stati resi noti anche i dati del Veneto dove la percentuale di contagio è decisamente inferiore sia all’Emilia Romagna che alla Lombardia. Infatti, dopo il tamponamento dell’86% degli ospiti (29 mila su 35 mila) nelle 330 strutture per anziani i positivi sono 1993 (5,8%), i ricoverati 273, i morti 391. Tampone anche per il 95% degli operatori (29 mila su 31.500), i positivi sono 953 (3%), nessun deceduto. Nella Ulss1 Dolomiti 31 strutture coinvolte (2442 ospiti), sono 150 i positivi (6.1%) 33 ricoverati, 29 deceduti , i test hanno riguardato anche i 2194 operatori, scovati 79 positivi (3,6%). Dall’ultimo bollettino della Regione cono 15.219 i casi di infezione dal 21 febbraio ieri in 24 ore 335 in più, gli attualmente positivi sono 10.791, in isolamento 13.902 persone. In ospedale ieri 52 pazienti in meno del giorno prima (1505), 14 in meno in terapia intensiva (200). Dimessi 1968, negativizzati 3409. Le vittime hanno ormai superato la soglia dei 1000, ieri sera se ne contavano 1019 tenendo conto sia dei decessi ospedalieri (888) che nelle strutture per anziani, ieri si sono contati altri 28 morti, il numero dei negativizzati sale a 3409. Nel bellunese torna a crescere la curva dei contagi (direttamente proporzionale al numero dei tamponi effettuati negli ultimi giorni, in decisa crescita soprattutto nelle case di riposo) in una giornata 41 positivi in più come nei primi giorni dell’emergenza. Dal 16 aprile nel territorio della Ulss1 sono stati 13.397 i tamponi effettuati, 1136 le persone in isolamento fiduciario. Sono 649 gli attualmente positivi (792 da inizio emergenza) anche ieri un decesso di una nonna di 93 anni ospite della casa di riposo Padre Kolbe deceduta nell’ospedale di Comunità di Belluno. Negli ospedali bellunesi 3 pazienti in meno in area non critica (40), nessun ricovero a Feltre, nessuna variazione in terapia intensiva rispetto a ieri (8), due pazienti in meno all’ospedale di Comunità di Belluno (13) invariato il dato di Agordo (14). Nelle ultime 12 ore 37 i nuovi positivi, 41 decessi (dato cumulativo), 102 i negativizzati, l’emergenza negli ospedali è prorogata almeno fino al 3 maggio, a Feltre il padiglione Gaggia ospiterà gli anziani sani della casa di riposo Kolbe. Nella mappa dei contagi record negativo per Cortina (87), seguire Alpago (87), Belluno (73), Pedavena (53), Feltre (49), Borgo Valbelluna (45), Lamon (27). Oggi il sindaco Gianpiero Ghedina: “in questi tre giorni il numero di positivi al Covid-19 è diminuito, portando da 91 a 87 casi (-4) nel territorio di Cortina d’Ampezzo.
Le persone in quarantena (isolamento domiciliare) scendono da 45 a 40 (-5). Sembra finalmente essere iniziata la discesa della curva del contagio.Non sottovalutiamo quindi i nostri comportamenti, rispettare le regole significa prenderci cura di noi e soprattutto di chi è più debole e ha meno difese immunitarie. Dimostriamoci forti e uniti anche in questo weekend. Da oggi a Feltre riapre il mercato con severe misure di protezione nel rispetto delle ordinanze regionali ma solo per i banchi di alimentari, mercoledi sarà invece la volta di Agordo. Da sabato riaprono gli ecocentri anche nell’Agordino. Di ieri la notizia resa nota da Ad Agordo Proloco: cancellata la festa per i Santi Patroni Pietro e Paolo, stessa sorte della competizione 4Pass in doi rinviata al prossimo anno.