Quanto la fiducia nella funzione protettrice di capitelli e immagini sacre di Belluno fosse grande, lo testimonia ampiamente la loro abbondanza un po’ ovunque nei nostri paesi: esse costituivano certamente un aspetto di cultura e di religiosità popolare. Lo scrive nella prefazione Vincenzo Caputo, autore del libro “Capitelli e immagini sacre a Belluno” edito nel settembre del 1989 dall’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali guidato dal prof. don Sergio Sacco, e stampato dalla tipografia Piave. Oggi proponiamo la realtà della Parrocchia di Antole e Sois nonché di quella di Bes. La prima parrocchia, intitolata a Santa Maria Assunta, vanta una nicchia in muratura, del 1972, ancora in buono stato, con un quadro che raffigura La Madonna con Gesù Bambino. L’immagine è stata posta, esternamente alla casa, da Carlo Bernard per devozione e in sostituzione di un altarino che era in pessime condizioni e conseguentemente venne demolito con la costruzione del fabbricato. C’è poi, sempre ad Antole, il capitello in muratura, del XVIII secolo, in buono stato, che propone 3 quadri con immagini: la Sacra Famiglia, il Sacro cuore di Gesù, la Madonna dal cuore immacolato, una statua di gesso e una croce in ferro del XIX secolo, il tutto ben conservato. Il precedente capitello esisteva da antica data ma – puntualizza l’autore – era di modeste dimensioni ed all’intero c’è chi ricorda di aver visto un quadro raffigurante la Sacra famiglia. Successivamente fu ampliato, ornato con la collocazione delle altre immagini sacre e ristrutturato nell’anno 1978. Spostandoci a Sois, nella piazza intitolata al vescovo monsignor Giosuè Cattarossi, un capitello in pietra, del 1935, in buono stato, è dedicato alla Madonna con Gesù Bambino con una statua in marmo del 1983 che fu donata a ricordo della defunta madre dall’allora parroco don Luigi Da Rin e collocata in sostituzione di un quadro con l’immagine della Madonna della Pace, completamente deteriorato e posto all’interno del capitello fin dalla sua costruzione. Poco distante esisteva un capitello antico che fu abbattuto in occasione della costruzione della piazzetta; al suo interno c’era un dipinto della Madonna del Buon Consiglio. Nella via Bios, sempre a Sois una nicchia in muratura del 1850, ancora in buono stato è intitolata alla Madonna in trono con Gesù Bambino; vi sono due elementi: un quadro con immagine e una Croce in marmo. La nicchia si trova sulla facciata della piccola costruzione (una tempo era una stalla) realizzata dalla famiglia Burigo. Cambiamo parrocchia ed eccoci alla San Martino di Bes: nella via Canzan su una parete della chiesa del XVI secolo vi è un San Martino ben conservato. Esternamente alla parrocchiale, dentro un medaglione posto sopra l’entrata, si nota il bassorilievo in marmo con San Martino a cavallo, che fu donato da un devoto di Sois. Nella stessa via Bios un capitello in muratura del XIX secolo porta il titolo: San Gioacchino e sant’Anna; tre i soggetti, statue in gesso collocate nel 1970: la Madonna ausiliatrice e due altre sante. Restaurato nel 1985, pare sia stato fatto erigere dalla famiglia Varola, proprietari terrieri del luogo; precedentemente esistevano una statua in legno della Madonna, ed una di Gioacchino e Anna, sottratte da ignoti nel 1970 e sostituite con le attuali. L’itinerario si conclude nella via Canzan dove ci si imbatte in un tabernacolo in legno del 1962 ancora in buono stato, con crocifisso in metallo su croce in legno, ben conservato. Caputo ricorda che “Precedentemente esisteva da antica data un altro Crocifisso all’interno di identica struttura collocata all’entrata della proprietà dei conti Miari. Un fulmine colpì un albero situato nelle vicinanze ed esso, cadendo, distrusse il capitello. La contessa Rina Miari nel 1962 lo fece ricostruire nello stesso luogo del precedente”. NELLE FOTO (riproduzioni da “Capitelli e immagini sacre di Belluno”): il patrimonio religioso-culturale delle parrocchie di Antole-Sois e di Bes.