NEL NORDEST SONO STATI EFFETTUATI IL DOPPIO DEI TAMPONI RISPETTO AL RESTO DELLE REGIONI ITALIANE. IN VENETO AL VIA LA BANCA DEL PLASMA CON IL SANGUE DEI MALATI GUARITI. NELLE CASE DI RIPOSO LA TRAGEDIA E’ QUOTIDIANA, DAL RAPPORTO DELLA REGIONE IN 8 GIORNI SONO MORTI 25 ANZIANI. ANCHE IERI DUE DECESSI AL SAN MARTINO DI BELLUNO. LA REGIONE VUOLE RIAPRIRE ASILI E CENTRI ESTIVI CON L’USO DEGLI SPAZI ALL’APERTO DAL PRIMO GIUGNO.
di Mirko Mezzacasa
La Regione Veneto scala la classifica dei primati in fatto di tamponi, 400mila dall’inizio dell’epidemia non solo, il Veneto ha deciso di mettersi in gioco e lanciare un’altra sfida quella della banca del sangue ovvero mettendo in cassaforte il plasma dei pazienti malati ma guariti. Saranno immagazzinate le sacche di sangue ematiche che garantiranno le cure ai futuri malati e ne sono già state messe al sicuro quasi 4000. Sangue ricco di anticorpi utile per le future trasfusioni. Saranno le autorità sanitarie a mettersi in contatto con i pazienti guariti per chiedere la disponibilità di donare il proprio sangue. In quanto ai tamponi ora li potranno prescrivere sia i medici di famiglia che i pediatri e anche questo è previsto da una delibera regionale firmata con lo scopo di ampliare la platea dei medici autorizzati a disporre accertamenti e il costo pari a 64 euro sarà interamente coperto dallo Stato. In tema riaperture il Premier Conte ha annunciato che sta valutando di concedere il via libera dal 18 maggio per bar, ristoranti, parrucchieri ed estetiste, tutto è comunque legato alle curve epidemiologiche su base territoriale. A questo proposito ieri da Venezia è stato invece detto che i presidenti di alcune Regioni stanno interloquendo con il Governo per un’apertura immediata “Siamo pronti a riaprire dal 10 aprile – ha detto Zaia – ovvero dal vero lockdown quando il Governo ha concesso le deroghe con i codice Ateco e le Prefetture con il silenzio assenso”. Case di riposo: funzionano le Unità Speciali di Continuità Assitenziale (Usca), in Veneto ne sono state attivate 48, assunti 511 professionisti (121 guardie mediche, 45 corsisti della Scuola di medicina generale e 345 laureati e abilitati), questi giovani seguono 1.839 pazienti a casa e nelle strutture per anziani, Il 77% svolge attività di triage, il 65% prestazioni domiciliari, il 38% somministrazione di farmaci, mentre il 50% fa tamponi, formazione e sopralluoghi. “Vorremmo e lo abbiamo chiesto al Ministro – ha detto l’assessore regionale Manuela Lanzarin – confermare le Usca anche dopo l’emergenza, per potenziare l’integrazione tra ospedale e territorio». Ieri sono stati aggiornati i risultati dei tamponi effettuati nelle residenze per anziani, i positivi risultano 2.046 fra gli ospiti (dal 27 aprile ultimo aggiornamento -276, il 6,3% del totale) e 1.025 fra gli operatori ( -79, il 3,3%), mentre i decessi salgono a 117. In provincia il totale dei decessi ieri è salito ancora, 65 dal 20 febbraio contando la vittima di ieri, infatti una dei due morti che hanno crociato l’ospedale di Belluno era ospite della casa di riposo di Pedavena. L’ultimo rilevamento del 27 aprile segnava 39 vittime. Nelle 29 strutture per anziani del bellunese la letalità del coronavirus nella case di riposo è del 3%. Dei 2917 ospiti 1977 sono stati sottoposti a test rapido, 1240 a tampone, 190 i positivi (8,6%). Dei 2125 operatori sono stati sottoposti a tampone 1550 (1891 a test rapido), covid19 positivi 97 (4,6%). Centri estivi: potrebbero essere autorizzati dal 1° giugno anche se il Veneto sarebbe già pronto a partire con lo scaglionamento territoriale in base al diverso indice di contagio. A prevederlo è il protocollo unico per i servizi per i bimbi da 0 a 6 anni, che punta a sperimentare la riapertura di nidi e materne in forma ludico-ricreativa, in attesa di estendere il modello anche ai bambini e ragazzi più grandi. “Siamo pronti a condividere la nostra bozza con le altre Regioni e il Governo, e a confrontarci con le linee guida nazionali – ha detto ieri in conferenza stampa l’assessore Manuela Lanzarin – lo scopo facilitare il rientro al lavoro dei genitori e il ritorno alla normalità per i più piccoli. Vogliamo avviare un’esperienza pilota accompagnati dalla comunità scientifica, famiglie e bambini non possono attendere”. La Regione è anche pronta fare pressione sul Governo perché ci sia un adeguato sostegno economico, servono risorse aggiuntive, sia per adeguare le strutture, sia per ampliare gli organici. “I gestori, pubblici e privati, non possono essere lasciati soli nel fronteggiare i maggiori oneri” ha aggiunto l’assessore Elena Donazzan. Ieri è intervenuto in conferenza stampa da Belluno anche il direttore della Ulss1 Adriano Rasi Caldogno che ha reso noti dati importanti: nei primi due giorni dalla riapertura degli ospedali sono state erogate 11.400 prestazioni, 5600 lunedi, 5800 martedi e 900 visite in due giorni, 2900 prestazioni di diagnostica (radiologia e altre). Nei 4 ospedali dell’azienda sono state effettuate 7600 prestazioni nei laboratori e unità operative anatomia patologica e 90 interventi chirurgici. Azienda e Spisal ad aprile con i protocolli sicurezza dei sindacati, aziende e Governo hanno effettuato 248 sopralluoghi in azienda, 21660 lavoratori controllati in 96 supermercati, alimentari e mense (39%), 34 industrie metalmeccaniche (14%) e 20 occhialerie (8%). Nel Veneto si confermano le contrazioni delle curve sia per quanto riguarda i contagi che i guariti, purtroppo la curva che non scende è quella dei decessi, 22 anche nelle ultime 24 ore che portano il totale a 1579.. In ospedale sono morte 15 persone, da inizio epidemia 1260. Ieri si sono contati “solo” 89 casi di nuovi positivi (18496) mentre gli attualmente positivi sono 6739 in 24 ore 208 in meno. Sale il numero dei negativizzati (guariti) e supera i 10 mila casi, ieri +238 (10178), Sono ancora 6175 le persone in isolamento, 178 in meno di martedi. In calo i ricoveri poco sopra i 1000, ieri 28 dimissioni e in corsia rimangono 1008 pazienti, 89 in terapia intensiva (-1). Nelle ultime 24 ore sono stati dimessi 45 pazienti dagli ospedali e 6 dagli altri centri ovvero 51 da mercoledi, totale dimissioni da inizio epidemia 3008. In Provincia in 24 ore sono stati scoperti “solo” 2 nuovi positivi, gli attualmente positivi sono 557 (-4), il tragico conto dei morti sale a 91 con i due decessi di ieri. Sono 482 i negativizzati-guariti (+104), in isolamento meno di 1000 persone, infatti con i 40 delle ultime ore la conta di ferma a 992. Ieri tre ricoverati in meno, in realtà uno soltanto con i due decessi, rimangono in ospedale 26 pazienti (-2) al San Martino, sempre 5 in terapia intensiva (0), nell’ospedale di comunità di Belluno 13 (0) e ad Agordo 24 (-1). Nel pomeriggio di ieri abbiamo pubblicato la nuova mappa dei contagi (dati cumulativi), i comuni con il maggior numero di positivi: Borgo Valbelluna 174, Pedavena 140, Cortina 106 cumulativi ma i casi attualmente positivi sono meno della metà, Feltre 97, Belluno 93, Agordo 19, Rocca Pietore 9, Livinallongo 8 e come ripetiamo si tratta di dati cumulativi tra ricoverati, deceduti e guariti.