BELLUNO «Le code viste domenica in A27 non dovranno più ripetersi durante la stagione estiva. Ne va dello sviluppo turistico della nostra montagna». È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, che analizza la situazione creatasi ieri (domenica 21 giugno) in autostrada; sia al mattino, con lunghe colonne di auto in salita verso la montagna e poi anche al rientro verso la pianura, con 5-6 chilometri di coda tra Vittorio Veneto Sud e il Fadalto. «Sono anni che il tratto di autostrada tra Belluno e Conegliano è costantemente sottoposto a cantieri fantasma, in cui vediamo restringimenti di carreggiata, ma nessun mezzo e nessun operaio al lavoro – prosegue il presidente Padrin -. Non possiamo permettercelo. La provincia di Belluno già deve pagare un gap infrastrutturale che è sotto gli occhi di tutti. Se poi dobbiamo fare i conti anche con una galleria sempre chiusa e un’autostrada a mezzo servizio, con pedaggio tra i più alti d’Italia, diventa impossibile competere con altre realtà. Mi metto nei panni del turista che dopo una giornata di relax deve sorbirsi ore e ore di auto per coprire pochi chilometri, prima lungo la Alemagna, poi anche sulla A27; il rischio è che scelga di non tornare più tra le Dolomiti bellunesi, se le condizioni rimangono queste. Nell’estate post-Covid che tutti annunciano come favorevolissima alla montagna, tutto questo è non solo disastroso ma anche intollerabile. Scriverò alla Società Autostrade per fare chiarezza e superare questa situazione. Delle due l’una: o la A27 è un servizio autostradale vero, oppure venga eliminato il pedaggio».
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ROBERTO PADRIN