FALCADE Riceviamo e volentieri pubblichiamo una segnalazione di Patrizia Fenti di chiare origini falcadine, proprietaria della casa paterna di via Cime d’Auta nel Comune di Falcade. La cittadina si rivolge al sindaco Michele Costa chiedendo se sono giustificati e/o giustificabili gli importi dovuti per il consumo di acqua potabile di cui alla fattura con scadenza 6 luglio. Ovviamente il sindaco non potrà che prenderne atto ed eventualmente dare una sua risposta-riflessione, essendo GSP BELLUNO deputata al servizio idrico bellunese, anche se i sindaci hanno comunque voce in capitolo al tavolo delle trattative.
Questa la lettera di Patrizia Fenti inviata al primo cittadino
Tengo a far presente, rispetto alla precedente fatturazione, a parità di mc. (circa 90mc annui), che: 1) La tariffa “acquedotto” è passata da euro 66,85 a euro 194,61; 2) La tariffa “fognatura” è passata da euro 25,80 a euro 57,14; 3) La tariffa “depurazione” è passata da euro 48,72 a euro107,18; 4) La tariffa “oneri perequazione” è passata da euro 3,00 a euro 7,17; 5) La “quota fissa” è passata da euro 68,07 a euro 93,70; 6) La tariffa agevolata è passata da euro 0,04 a euro 0,36 per i primi 7 mc.; 7) La tariffa base passata da euro 0,08 a euro 0,72 per altri 10 mc. Le chiedo inoltre, pur comprendendo l’ esosità di bilancio del gestore pubblico, se questo non sia un modo di favorire lo spopolamento del paese a discapito di chi vi è nato e vi abita non tutto l’anno sopportando oneri insostenibili, come è stato anche evidenziato da Mauro Corona nell’ultima puntata del programma “Cartabianca” su raitre.