di Mirko Mezzacasa
TAIBON Già lo scorso anno avevamo segnalato il grave problema in via Aivata, la strada comunale che dalla regionale 203 agordina (da Agordo) permette l’ingresso al paese di Taibon. Due anni fa il Cordevole ha creato gravi danni oltre l’opera di arginatura che ha fatto “cilecca”. Per due anni nessuno si è interessato, per la verità, la zona in frana è stata coperta con dei tendoni verdi quasi a nascondere la magagna, diventati nella stagione calda il nido ideale per vipere, bisce e altre specie di animali. Dunque gli argini non hanno retto, il Cordevole ha scalzato il terreno dietro le opera di difesa così come in prossimità del Municipio di Taibon ed a Nogarola. Ma in via Aivata non è stato mosso un dito per risolvere il problema. Ora gli enti competenti non potranno più fare a finta di nulla, il grande muraglione in sinistra orografica si è fessurato orizzontalmente, ora a rischio c’è la viabilità comunale, la sovrastante strada regionale 203 agordina e le abitazioni che insistono lungo la via. Il problema è stato portato all’attenzione del consiglio comunale di Taibon dal sindaco Silvia Tormen
AUDIO sindaco Silvia Tormen 15 luglio 2020
Già lo scorso anno il sindaco aveva messo in evidenza il problema dopo la denuncia pubblica di Radio Più “Non so a che punto sia con i lavori e i progetti il Genio Civile -aveva detto il sindaco Tormen – sarà nostra cura prendere contatti e ricordare in quali situazioni si trova il corso del torrente Cordevole. Noi abbiamo comunque segnalato nella nostra ricognizione post-vaia quali sono le problematiche del Comune. La segnalazione fatta da Radio Più era corretta come da noi ricordato alla Regione indicando peraltro una priorità alta e immaginando che l’intervento potesse essere realizzato e terminato entro la scorsa estate. La nostra indicazione era di buon senso.” Il consigliere di minoranza Franco Benvegnù è intervenuto per un’altra zona a rischio.«Credo sia urgente intervenire sulle difese spondali lungo il Tegnas a Forno Val», ha detto. La risposta del sindaco: “Abbiamo incontrato il direttore regionale Nicola Dell’Acqua, gli abbiamo detto che quello è a nostro avviso prioritario rispetto a quello sulla destra orografica della valle di San Lucano. A causa di Vaia, a Forno Val sono state evacuate 50 persone». Infine l’invito di Benvegnù “Invece che andare a prendere le pietre ad Asiago, composte da massa terrigena che non dura tanto, le imprese prendano i massi delle cave locali».
IL VIDEO DELL’ATTUALE SITUAZIONE IN VIA AIVATA 16 luglio 2020
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ARCHIVIO RADIO PIU, NOTIZIARIO DEL 31 OTTOBRE 2019
I CANTIERI DIMENTICATI, LA MINACCIA PER VIA AIVATA ED ABITAZIONI SOPRA STRADA
TAIBON Completamente dimenticato, neanche una carriola di materiale, eppure di ghiaia dai torrenti ne è stata tolta tanta. L’unica soluzione ingegneristica un grande telo verde probabilmente con lo scopo di far scivolare l’acqua poco sotto, perché il telo non copre l’intera scarpata ma solo una minima parte. Sotto il telo verde il versante in frana, sotto il versante in frana un grande buco, al di là del buco l’argine in cemento che non è collassato con la furia del torrente Cordevole (dove incontra il Tegnas in arrivo dalla Valle di San Lucano), ma ha “fatto acqua” nel senso che il Cordevole lo ha raggirato creando il fosso e originando la frana fino in cima alla scarpata a pochi centimetri dalla strada comunale Aivata. Che il pericolo sia evidente l’autorità competente lo sa, non a caso ha delimitato la zona peraltro al limite con la passeggiata oltre il guard rail, con dei paletti di ferro instabili e una cordicella con la speranza che la curiosità del bambino non vada al di là. Da sotto, o meglio da poco sopra il corso d’acqua, quella frana crea antipatia così come la panacea del telone verde militare che ben s’adatta all’ambiente, soprattutto nasconde la magagna. Siamo certi che il Comune non ha competenza sugli argini devastati o sui versanti collassati, ma siamo altrettanto certi che una letterina a chi di competenza non ultimo il Prefetto. visto il pericolo incombente. potrebbe dare una spinta per la risoluzione del problema. Non mancano i precedenti, nel 1966 all’inizio di via Aivata il Cordevole si portò via la casa del maestro Mario Buttol, tutta intera come la costruzione di Roni al Mas di Sedico e poiché l’acqua ha memoria c’è chi durante i nubifragi arriccia il naso per nascondere le paure. Per capire meglio la situazione siamo stati sul posto del “cantiere dimenticato”. (MM)
TAIBON Auspicavamo un intervento del primo cittadino a margine del nostro servizio, eccolo puntuale alla radio. Edizione delle 10
SILVIA TORMEN, AUDIO 31 ottobre 2019
IL VIDEO 31ottobre 2019