BELLUNO «Se anche un economista del calibro di Francesco Giavazzi evidenzia l’importanza di un’infrastruttura come il Treno delle Dolomiti, riteniamo che sia fondamentale che tutti, dai livelli locali a quello nazionale, lavorino per inserirla tra le opere da realizzare con i fondi europei del Recovery Fund»: il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti rilancia così la battaglia per la realizzazione dell’anello ferroviario, forte anche delle recenti dichiarazioni rilasciate dal noto economista e accademico italiano, ma anche dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. «Trento ha già pronta una lista di proposte, tra le quali c’è anche il collegamento Feltre-Primolano. – spiega il presidente Andrea Bona (FOTO) – È fondamentale che questo impegno rimanga, ma è altrettanto indispensabile che la Provincia e la Regione facciano altrettanto, chiedendo al Governo di inserire la “chiusura” dell’anello ferroviario nei progetti da finanziare». L’obbiettivo è quello di agganciarsi al Centro Europa: «È questo il vero contesto del nostro territorio. – continua Bona – Non vogliamo un trenino turistico: non parliamo di un’opera buona da rilanciare ad ogni campagna elettorale, ma di un’infrastruttura sovraregionale con una importantissima valenza europea, rispettosa dell’ambiente e degli accordi internazionali. Agganciandoci a Primolano prima e a Trento poi a sud e a San Candido a nord, infatti, avremo la strada aperta verso Austria e Germania, motore economico dell’Europa. Chiediamo quindi alla Provincia, alla Regione, a tutti i nostri parlamentari e ai Presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano di attivarsi subito per inserire quest’opera tra quelle da realizzare con i fondi europei: le cifre sono importanti, ma fanno gola a molti, e non possiamo permetterci di perdere altro tempo per inutili schermaglie politiche. Questa sarà un’opera che può cambiare il destino del Bellunese, agganciandolo all’Europa che conta».