Sotto il titolo “Seminario senza ragazzi, ma non vuoto” monsignor Giorgio Lise (rettore dello stesso seminario gregoriano, vicario giudiziale e cappellano provinciale della polizia di Stato, fino a qualche mese fa arcidiacono di Agordo) ha scritto una lettera ai “cari confratelli e amici del Seminario”, che è stata postata sul sito diocesano chiesabellunofeltre. Lo fa in coincidenza della “Giornata del seminario” che è in calendario per il giorno di ferragosto, inserita nella Solennità dell’Assunta. Partendo da una citazione di mons. Ottorino Pierobon, che fu a sua volta rettore del seminario, il quale, alla fine del volume “Quattrocento anni di vita del Seminario di Belluno (1568-1970)” scriveva: “…Pur riconoscendo il valore delle proiezioni statistiche, sappiamo che nel gioco delle vocazioni al sacerdozio entra un elemento che sfugge ad ogni indagini scientifica e che spesso agisce nelle forme più impensate: lo spirito Santo. E’ per questo che non cediamo al pessimismo, ma apriamo il cuore alla speranza di una ripresa vocazionale che, naturalmente, non potrà essere miracolistica, cioè senza in forte impegno della diocesi, delle comunità parrocchiali e dei singoli cristiani” Giorgio Lise sostiene che “… possiamo sottoscrivere tutti questa riflessione di don Ottorino, sia per quanto riguarda la situazione delle vocazioni sia, soprattutto, per quanto riguarda l’impegno che viene chiesto a tutti e a ciascuno per le vocazioni sacerdotali, soprattutto attraverso la preghiera, nella certezza che il Signore non lascerà mancare pastori nella sua Chiesa…”. E si sofferma quindi sulla situazione attuale “che è sotto gli occhi di tutti… non sfugge a nessuno quanto i sacerdoti siano diminuiti e quanto, questo, richieda inevitabilmente il coraggio di cambiare la fisionomia della Chiesa che è sempre chiamata ad annunciare Cristo, ma che dovrà probabilmente cambiare modalità di presenza e di annuncio, senza dimenticare che il ruolo di protagonista non è quello del terreno (noi. La Chiesa), ma è sempre quello del Seminatore: Gesù stesso. A noi tutti il compito di accogliere la Parola e permettere alla sua fecondità che è fuori discussione di giungere a maturazione e portare frutto”. Ricorda quindi, il Rettore, che da qualche anno il Seminario non accoglie più ragazzi e giovani in preparazione al sacerdozio, che sono in comunità con altri giovani a Trento. Tuttavia – sottolinea – questa istituzione non cessa di essere punto di riferimento nella vita della Diocesi, ed espone alcune realtà che ne dimostrano la vitalità formativa: il liceo “Lollino” (attraverso le discipline scolastiche forma gli studenti a una visione cristiana della vita); l’Istituto superiore di scienze religiose (dà ai laici una preparazione teologica non solo avviandoli all’insegnamento ma fortificandoli personalmente nella fede); la Scuola di formazione teologica (possibilità di un cammino spirituale alla portata di tutti coloro che sentono di non potersi fermare a nozioni apprese al catechismo, ma desiderano approfondire aspetti teologici, biblici e morali della propria fede); persone singoli o gruppi di giovani adulti che si incontrano regolarmente nel Seminario, desiderosi di trovare chi li affianchi nel loro cammino cristiano; quindi i tesori culturali e d’arte esistenti, la Biblioteca gregoriana con decine di migliaia di volumi, la Lolliniana con il centinaio di codici manoscritti, 84 incunaboli e 1910 opere di stampa, non da ultimo la chiesa di san Pietro, i due chiostri (molto frequentati da gruppi in visita a Belluno). Monsignor Lise, detto che “Il Seminario in futuro potrà anche diventare luogo di ospitalità per sacerdoti che, lasciato il servizio diretto in pastorale, volessero continuare ad essere utili in altri ambiti della vita pastorale, risiedendo al tempo stesso in un luogo dove poter vivere in Comunità, godere di servizi comuni e sentirsi ancora utili alla Chiesa, tornando, per così dire, nel grembo di quella istituzione che li ha formati al ministero presbiterale” conclude così la sua lettera aperta: “Un grazie a tutto tondo, allora, ai parroci, alle comunità parrocchiali e a quanti vorranno dare in questa occasione il loro aiuto al Seminario affinché continui ad essere come si diceva un tempo e come possiamo ripetere oggi in tutta verità, ‘il cuore della Diocesi’, un cuore pulsante per il bene della Chiesa e del nostro territorio”.
NELLE FOTO (sito chiesabellunofeltre): monsignor Giorgio Lise; il rettore del seminario in una foto con il vescovo Ducoli, suo mentore, del quale è stato a lungo segretario, e con quello che sarebbe divenuto San Giovanni Paolo II (a cent’anni dalla nascita di Wojtyla don Giorgio ha celebrato il 12 luglio scorso una messa sul “Sentiero del Papa” a Varlonge di Costalta, in Comelico); il manifesto per la “Giornata del Seminario” inserita nelle celebrazioni per l’Assunta; attività del liceo Lollino; la Biblioteca Gregoriana; interni del Seminario bellunese.