Scrivo alla radio per portare l’attenzione sul problema della viabilità e degli animali vaganti sulla strada tra Belluno e Agordo. Lo so che è un argomento già trattato moltissime volte, ma forse non ancora abbastanza per far fare qualcosa alle istituzioni. Per questo scrivo: perché parlarne è sicuramente meglio che tacere. Possibile che nessuno né in Provincia, né in Regione sia in grado di prendere delle misure serie per mettere in sicurezza dagli animali vaganti il tratto stradale che va grosso modo da Peron ad Agordo (ma la questione si potrebbe allargare a tutte le strade della montagna bellunese)? Possibile che la notte (ma non solo la notte) si debba viaggiare a passo d’uomo per non incorrere in gravosi incidenti con enormi ungulati? In rientro verso l’alto Agordino dopo un lungo viaggio, in località Candaten mi sono trovata a bordo strada un cervo di grosse dimensioni – e non è la prima volta. Mi sono ritrovata a dover frenare improvvisamente e in maniera molto brusca. Preciso che non stavo corredo dal momento che stava pure piovendo. Quei famosi sensori precisamente a cosa servono? Qualcuno ci dia delle risposte! Non ho visto nessun tipo di segnale luminoso accendersi mentre il cervo pascolava beatamente a bordo strada. Anziché spendere parecchi soldi pubblici per l’installazione di questi sensori, peraltro orribili da vedere, non era più semplice innalzare una rete, magari coperta da una pianta sempreverde a protezione della strada e creare degli spazi di passaggio per gli animali? La vita di un cervo vale veramente di più di quella di un uomo? Mi si potrebbe rispondere che “si sa che in quella zona i cervi ci sono” e che allora “bisogna andare piano”. Ma mi chiedo: un’ambulanza che dalle terre alte deve per forza di cose recarsi al pronto soccorso di Belluno in grande fretta, cosa deve fare? Viaggiare lentamente perché ci sono i cervi? La gente che usa la strada per andare a lavorare non ha diritto di viaggiare in tranquillità su una delle strade più trafficate della provincia? Già la strada non mi sembra esattamente un’arteria di grande comunicazione (visto lo stato in cui versa – ricordo che a nord della strada vi è una multinazionale), in più, mi pare gravoso doversi pure preoccupare pure di non finire fuori strada per colpa di un animale. Poi tanto, i danni li paghiamo noi vero? I nostri politici non sono capaci di guardare come risolvono il problema i Paesi nordici? Mi sembra una cosa così facile. Una rete lungo il corso della strada con dei passaggi predefiniti sicuramente mi pare una soluzione più seria e più guardabile di quegli orribili sensori bianchi.
Cosa aspettano i nostri politici a fare qualcosa? Che ci sia l’ennesimo morto? Quanti dovranno ancora perire per colpa di un ungulato che decide di sbucare improvvisamente sulla strada?Beatrice Colcuc