VENEZIA Comunicazioni dalla Regione del Veneto in merito all’emergenza covid_19
I NUMERI 2.350.517 TAMPONI, 60.797 POSITIVI (+1500), 32.933 ATTUALMENTE POSITIVI, 15.743 PERSONE IN ISOLAMENTO (USCITE 1125 PERSONE IN 24 ORE), 981 RICOVERATI IN OSPEDALE (108 NEGATIVI) 141 PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA (+5) 2427 DECESSI (+9). 4814 DIMESSI.
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA: “In questo momento non intravediamo soluzioni con lockdown stile marzo”
Se decidessimo che 30mila tamponi al giorno li facessero i medici di base, sarebbero 10 tamponi al giorno. Mi sembra affrontabile. Il picco a metà novembre è una previsione non considerando le misure restrittive, la spagnola è arrivata nell’autunno 1918 per scomparire dopo tre mesi nel 1919, ebbe una punta, scese e poi riprese e scomparve, poi tornò nel 1919. Salvaguardadiamo gli anziani in maniera civile e non “diamo tre colpi di chiave e basta”.
Le chiusure alle 18 non sono servite a nulla, i numeri siano cambiati. Nelle riunioni non ho mai sentito la parola lockdown, ognuno ho presentato i numeri delle proprie Regioni, ora bisogna capire cosa proporrà il Governo nelle prossime ore.
Dobbiamo iniziare a ragionare, ma parlo di previsioni non avendo la sfera della verità in mano, sul fatto che tutte queste pandemie non durano all’infinito ma hanno un esordio, una fase di crescita e poi la decrescita. Se guardiamo il picco di marco inizia il 21 febbraio sale fino al 29 marzo per poi calare, i processi durano una novantina di giorni. Per questo pensiamo al picco attorno a metà novembre. Non ci sono i presupposti per un lockdwn stile primavera. Mi è sembrato di capire che a Roma aspettano la discussione in Parlamento, prima di notte terzo incontro in 24 ore con Regioni, Province e Comuni e poi ci sarà la proposta. Da parte nostra siamo pronti a dare corso ad eventuali restrizioni ma non sul fronte dell’attività produttiva. Siamo convinti che oggi ci troviamo a fare incontri per colpa di pochi che sono convinti che il virus non esiste e ci ritroviamo a pensare tutti i giorni a restrizioni. Con mascherina e rispetto delle regole non ci sarebbe bisogno di misure coercitive. Oggi riunione in CTS per ricalibrare i servizi di alcuni ospedali covid, siamo a un migliaio di ricoverati, la metà rispetto a marzo quando si è raggiunto l’apice. Abbiamo pero’ un migliaio di letti occupati, oggi va in CTS un’ulteriore proposta di adeguamento della sanità pubblica con una diminuzione di attività programmate. In video conferenza con i direttori generali abbiamo parlato di cure domiciliari e dei medico con l’opportunità di rifornirli di tamponi che dovrebbero arrivare dal Governo tra stasera a domani. Portiamo avanti la produzione di un protocollo operativo con riferimento ai dispositivi, non ci sono proposte: chi dice che Roma debba far misure di minima e le restrizioni maggiori siano a carico delle regioni, e una opposta, ossia che il Governo prenda misure importanti a livello nazionale. Nelle regioni ci sono condizioni diverse da area e area, e così fra regioni e regioni. In Vento nella parte centrale e metropolitana del Veneto il virus è più presente nelle zona più popolate. I MEDICI CHE SI RIFIUTANO DI FARE I TAMPONI (A PAGAMENTO A CURA DELLO STATO) SARANNO SANZIONATI: 650 medici su 3150 volontariamente e gratuitamente hanno scelto di aderire al progetto dei tamponi ai pazienti. In accordo con il ministro è stato cambiato il contratto nazionale, pediatri e medici di base hanno l’obbligo di fare quello che è stato fissato in quel contratto. Nessuno ha offeso i medici di base, ma se il contratto prevede che i dottori hanno l’obbligo di fare i tamponi peraltro pagati con 18 euro a test in ambulatorio e 12 fuori, più le ore aggiuntive degli infermieri. Ogni settimana vi darò i dati: quanti medici hanno fatto i tamponi o chi non ne ha fatti alcuno. Uno non può rifiutarsi e se lo farà sarà sanzionato perché lo prevede la legge, non mi pare di aver detto alcuna eresia. SCUOLA Decide il Governo e non la Regione, abbiamo chiesto che si guardi agli alunni che hanno bisogno di un tutoraggio e che il congedo parentale sia portato al 100%. COPRIFUOCO Non c’è nulla di certo solo ipotesi e non ho mai sentito parlare di orari nelle riunioni con il Governo. Le regioni si aspettano che le proposte vengano formalizzate. Si fissino delle regole a livello nazionale e poi vediamo quale sarà la ricaduta. BRACCIO DI FERRO TRA REGIONI E GOVERNO? Ho partecipato a una riunione dove ognuno ha portato le proprie idee, nessuna alzata di voce, non c’erano proposte sulle quali discutere LOCKDOWN Non vedo l’urgenza di chiudere le persone in casa, il vero tema è il distanziamento sociale. Non siamo daccordo sullo stop alle attività produttive. Non abbiamo bozze di Dpcm al momento attuale. SUPERMERCATO Proporrei degli ingressi scaglionati a seconda delle fasce d’età garantendo alla fascia di anziani di poter andare a fare la spesa al mattino presto. SPOSTAMENTO TRA REGIONI Non ne abbiamo parlato, tutto deve essere deciso su base epidemiologica .ASPETTA IL GOVERNO E’ COME RINUNCIARE ALL’AUTONOMIA? Non è questo il caso, ho letto pareri come questo, ma non è così.
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