VENEZIA La conferenza stampa di Luca Zaia, aggiornamento covid_19
3815 POSITIVI CON 20 MILA TAMPONI
I numeri 2.437.000 TAMPONI 75907 POSITIVI 17940 IN ISOLAMENTO 47657 POSITIVI ATTUALI 1410 RICOVERATI (+109) TERAPIA INTESIVE 186 (+12) 2568 DECESSI (+25) DIMESSI 5105
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Oggi rispetto a marzo e in proporzione ai tamponi i positivi sono il 50% in meno. Da questo fine settimana chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Ancora nessuna nuova per i tamponi dai veterinari nonostante il colloquio con il Ministro Speranza “Speravo fosse più semplice, ma in Italia si riesce a complicare anche questo”. Rispetto a marzo gli accessi al Pronto Soccorso sono raddoppiati (oltre 2500 al giorno). Il rischio di passaggio alla fase arancione è legato non uso della mascherina.
Si sta crescendo siamo a oltre 1400 persone ricoverate, non siamo ancora alle punte di marzo. I prossimi saranno giorni di ascesa, l’emergenza maggiore oggi è quella dei pronto soccorso, gli accessi rispetto allo scorso anno con la prima ondata sono il doppio. Prima del covid c’erano 4500 accessi al giorno (2 milioni l’anno), poi sono scesi a febbraio e rispetto a quel periodo oggi sono il doppio. I fattori sono molteplici ma diciamo ai cittadini di evitare al massimo l’accesso ai pronto soccorsi facendoli solo in caso emergenziale, prima chiedere sempre se possibile al medico di base. La preghiera: recarsi il meno possibile in ospedale. E’ un lavoro straordinario quello che stanno facendo i nostri operatori anche dal punto di vista organizzativo. Abbiamo tanti positivi giustificati dai tanti tamponi che facciamo, la metà rispetto a marzo in percentuale sui tamponi. In questo momento il grado di infezione dei nostri sanitari è simile a quello di marzo. Gli operatori sanitari infettati su 54000 dipendenti sono 1510 molti extra-ospedaliere. Non intendo aumentare le restrizione ma serve la collaborazione di tutti. Il decorso ospedaliero medio è di una settimana più basso rispetto a marzo. L’età media dell’infezione è sui 55 anni in terapie intensive ci sono soprattutto over 70. Abbiamo problemi con il personale, problema riscontrato in tutta Italia, non è che non assumiamo: non ce ne sono. Sono arrivati medici dell’Esercito e stiamo richiamando i pensionati. Il futuro è garantire posti letto per il probabile aumento di pazienti Covid.
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