VENEZIA Dalla sala stampa della Protezione Civile a Marghera, il Presidente del Veneto Luca Zaia fa il punto su l’emergenza Covid-19 in regione.
C’E’ ATTESA PER L’ORDINANZA CHE ENTRA IN VIGORE ALLE 24 DI DOMANI Ho detto che probabilmente oggi si presentava, è scritta ma devo confrontarmi con i colleghi per capire se puo’ andare bene. L’ipotesi di stop agli spostamenti comunali? Non ho mai parlato di questi temi. Sarà un’ordinanza unica per le tre Regioni Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia? No ognuno farà la sua ma saranno similari. Nessuno ce l’ha chiesta, nasce nella nostra testa dopo aver visto lunedi il resoconto del fine settimana. Il sindaco di Verona ha detto che ha fatto i sensi unici per girare in centro città a piedi… i sensi unici. Il sindaco Conte ha calcolato 50mila persone a Treviso. Venezia per assurdo non ha segnalato problemi particolari, ma sono i sindaci preoccupati…LA NUOVA ORDINANZA DICE CHE CON LE CATTIVE SI STA A CASA? Come ho detto al collega presenteremo l’ordinanza
I NUMERI TOTALE TAMPONI 2.494.150 TAMPONI RAPIDI 292.456 positivi 87.337 (+3000) attuali positivi 52235 in isolamento 17681 persone 1773 ricoverati. 216 in terapia intensiva (+6) totale decessi 2689 (+46) dimessi 5336
LA MAPPA DEI CONTAGI, AGGIORNAMENTO DI QUESTA MATTINA. SOLO 3 I COMUNI COVID FREE
La percentuale dei contagi oggi è la metà del mese di marzo.
COVID-19: LA SITUAZIONE ATTUALE IN PROVINCIA. 3 I COMUNI COVID FREE
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA: Conte chiede la clausola di supremazia nazionale dimenticando che non siamo la Germania, questo non è mica uno Stato Federale…In Italia c’è il centralismo non il federalismo.
Ai cittadini chiedo coraggio e determinazione tornando allo spirito di marzo, non andare in giro a fare casino nel non rispetto delle regole. Evitate gli assembramenti. I vaccini saranno su base volontaria che non si ricominci con i social…
Siamo a 1772 ricoverati, questo livello corrisponde al livello del 30 di marzo erano poco piu’ di 1800. Come terapie intensive siamo invece al 19 di marzo (212) il picco fu a fine marzo con 356 terapie intensive. Abbiamo i ricoveri che pesano, anche questa mattina ne abbiamo parlato, abbiamo 7952 ricoverati ordinari no-covid per far capire che non abbiamo chiuso gli ospedali. Abbiamo il vantaggio che i malati covid rimangono poco in ospedale. Abbiamo visto la situazione di tutte le provincie LA PIU’ PROBLEMATICA E’ VERONA che ha raggiunto il target di apertura e continuiamo a colonizzare reparti no covid. Vedo che il fronte negazionista si è un po’ attenuato e ringrazione LE IENE perché un giornalista è riuscito a dare uno spaccato di com’è la vita in ospedale con umanità unica sia con operatori e degenti. Uno spaccato di vita quotidiana dei nostri ospedali, abbiamo sentito i pazienti piangere e raccontare le loro ansie “non è un influenza”. Stiamo guardando ai vaccini, anche la conservazione a -80 gradi, siamo pronti ad organizzare in maniera rapida la somministrazione. Sarà ovviamente su base volontaria
L’ORDINANZA LA PRESENTO DOMANI, OGGI HO L’ULTIMA CONFERENZA CON I COLLEGHI ringrazio i sindaci del Veneto per il senso di fare squadra. E’ una soddisfazione dire al Veneto che i sindaci si sono incontrati e hanno detto che sono una squadra. Non chiediamo ordinanza ai sindaci, ma abbiamo voluto avvisarli che stiamo cercando di mettere in piedi un’operazione anti assembramento NON E’ VERO che abbiamo avuto richiami dall’Istituto Superiore di Sanità che del Veneto scrive “moderato rischio con probabilità alta di progressione a rischio piu’ alto, parametro 2.1 che è alto, incidenza positivi su tamponi, ma si sta abbassando perché dobbiamo caricare tutti i tamponi, cioè abbiamo vinto una battaglia. Quindi anche il parametro oggi 2.1 rientra nella media nazionale, abbiamo la colpa di fare tanti tamponi rapidi oltre ai tanti molecolari. Sarà un’ordinanza anti assembramenti con regole precise, nessun’altra volontà. Conte ha detto che ci vuole la clausola di supremazia nazionale… ma come? Se tutto quello che è stato proposto è sempre stato approvato dalle Regione stando accanto al Governo. Non c’è un provvedimento che non abbiamo approvato che ci piacessero o no, per un fatto di leale collaborazione. Quella clausola non è astrusa ce l’ha la Germania ma ha anche il Federalismo, quindi c’è necessità di tornare indietro perché deve decidere uno, ma in Italia non c’è il Federalismo…
CAMBIANO ZONA? Dipende ai cittadini se si passa in zona rossa. Perché qualcuno pensa di essere più furbo del virus non rispetta le regole e non porta le mascherine
CURE DOMICILIARI Andiamo avanti grazie anche alla collaborazione dei medici di base sono già il 40% che hanno aderito e stiamo pensando ad altri problemi del tema testing per fare i tamponi, stiamo ragionando su altri fronti però è pur vero che sul fronte dei testi contiamo che l’esperienza del dottor Rigoli veda l’alba presto e si arrivi all’auto diagnosi fai da te.
MINACCE DELLA SCORSA SETTIMANA, PREFERIREI NON PARLARNE, NON DARE SPAZIO Se ne ricevono molte ma quando arriva la minaccia con la carta intestata con un marchio che vedevo da bambino mi preoccupa. Ho capito che è uscita da Bologna centro dell’indagine. Ho evitato la denuncia per evitare uscisse la notizia che però è finita nei media. Se pensano di fermare un’attività si sbaglia, qui pare che saper amministrare sia una colpa. Minacce per cosa? Stiamo parlando di covid non di spianare le montagne per dare più aria alla pianura. Non l’abbiamo portato noi il virus, ma altri.
GIANPAOLO BOTTACIN
Il modello di previsione prevede ancora una crescita, quando si parla di picco bisogna capire di cosa: contagi? positivi? ospedale? terapia intensive? decessi? Sono esattamente in quest’ordine. Sono curve sfasate una rispetto all’altra. Allo stato attuale sia a livello nazionale che regionale un leggero rallentamento della velocità di crescita. Una crescita più lenta, stiamo andando verso il picco. Avevamo ipotizzato anche guardando altri paesi (Francia e Spagna) e abbiamo individuato il picco tra il 15 e il 20 novembre. Ci attendiamo una crescita di ricoveri fino al termine del mese di novembre. I numeri di posti letto in terapia intensiva rispetto a marzo è più basso, più alto in area non critica. Oggi siamo più o meno (ricoveri) al picco massimo di marzo. Se i dati sono ancora in crescita possiamo dire che prevediamo con questa ondata di avere un numero di ricoveri più alti del giorno peggiore di marzo.
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ZAIA: “GRAZIE ALLE IENE E, IN PARTICOLARE ALLA IENA ALESSANDRO POLITI, CHE DA UN MESE SEGUONO L’EVOLUZIONE DELLA EPIDEMIA DEL COVID-19 IN VENETO, CONTRIBUENDO ALLA SENSIBILIZZAZIONE DELLA GENTE”
VENEZIA “E’ ormai da più di un mese che la troupe delle “Iene”, guidata dall’inviato Alessandro Politi, è qui in Veneto, regione che questo programma ha sostanzialmente ‘adottato’, descrivendo in maniera puntualissima e, con una dose commovente di umanità, l’evoluzione del Covid-19. La vita dei pazienti, le loro sofferenze, ma anche il duro lavoro dei nostri operatori: tutti, dall’operatore socio sanitario al primario del reparto, fino al docente universitario”. Con queste parole, il Presidente Luca Zaia evidenzia e ringrazia il lavoro che le “Iene” stanno svolgendo in questo territorio, valide alleate nella sensibilizzazione sull’emergenza Coronavirus. “Le “Iene” hanno raccontato e raccontano il Covid-19 – ha continuato il Presidente – veramente da dentro, descrivendo il dolore, l’ansia, la preoccupazione dei malati e dei loro parenti, la vita in corsia, nei reparti, nelle terapie intensive. L’altalena tra la speranza e la delusione, la comparsa dei sintomi, la loro scomparsa e il ritorno sotto altra forma del virus. E raccontano anche la preoccupazione e la straordinaria partecipazione di chi, come gli operatori sanitari, rinuncia alla propria vita per salvarne un’altra”. “Grazie quindi, di nuovo, – ha concluso Luca Zaia – alla troupe e ad Alessandro Politi delle “Iene” che, con tanta passione e rara partecipazione, stanno seguendo l’evoluzione dell’epidemia nel Veneto, valorizzando anche la straordinaria esperienza del plasma iper-immune, che ha visto la nostra Regione assoluta innovatrice, sia nella metodica che nella clinica, ma anche nella creazione della grande banca del plasma”.
COVID 19. UFFICIALE IL COMPUTO DEI TAMPONI RAPIDI A LIVELLO NAZIONALE.
VENEZIA Ha preso il via in tutta Italia l’operazione di computo dei test rapidi antigenici nel totale di quelli giornalmente effettuati, utilizzato per determinare il rapporto tra positività riscontrate e campioni effettuati, da tempo richiesta dalla Regione del Veneto. La Direzione Prevenzione del Veneto ha infatti ricevuto dalla Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute una comunicazione formale, nella quale si chiede, al fine di quantificare il contributo dei test rapidi antigenici utilizzati durante questa fase della pandemia, di conoscere – a livello regionale – le seguenti informazioni: il numero totale di test rapidi antigenici effettuati durante la settimana dal 2 all’ 8 novembre; il numero totale di test rapidi antigenici risultati positivi durante la settimana dal 2 all’ 8 novembre; il numero totale di casi covid-19 identificati esclusivamente dal test rapido antigenico positivo che sono stati caricati sulla piattaforma dell’Istituto Superiore di Sanità durante la settimana dal 2 all’ 8 novembre (specificando, se differenti, il numero totale dei casi covid-19 inseriti nella banca dati dei casi aggregati e nella banca dati dei casi singoli, sempre dal 2 all’ 8 novembre).
“I decisori ad ogni livello – prosegue Zaia – avranno così modo di valutare la situazione su dati più attendibili e completi e si eviterà che le Regioni come il Veneto, che fanno tanti tamponi, e di questi tanti rapidi, finiscano per essere penalizzate. Sinora infatti, non si calcolavano i tamponi rapidi nel totale nazionale, che comprendeva solo i molecolari, ma si caricavano comunque le positività riscontrate con i rapidi, raggiungendo così un rapporto scorretto tra tamponi effettuati e positività”.