TAIBON Come nei giorni dell’incendio, come nei giorni di Vaia. Ancora una volta nella paura e con il disagio di doversi spostare solo in determinate ore della giornata e sotto scorta, perché la strada è chiusa e le valanghe potrebbero scendere da un momento all’altro. E’ il triste quotidiano degli sfollati di Col di Pra, la frazione in fondo alla Valle di San Lucano, poche case ma gente radicata al territorio. Zero servizi, soprattutto quando l’ultimo Bar-Ristorante chiuderà definitivamente la porta. La linea telefonica fissa è una barzelletta, da due anni il cavo corre a lato strada ad altezza animale. I segnali della telefonia mobile non garantiscono i dati, vivere lì è sempre più difficile e quando arriva l’ordinanza di evacuazione tutto peggiora.
GIANNI SANTOMASO
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Dalla Provincia e dalla Protezione Civile Regionale gli evacuati per maltempo: Cencenighe: 2 sfollati (la prima notte erano 6); Gosaldo: 9 sfollati (4 nuclei), ospiti in un appartamento della Pro Loco, in canonica, da amici e/o figli.; Taibon: 1 sfollato, andato dalla compagna (altri 7 evacuati erano villeggianti delle seconde case, tornati alla residenza). Perarolo: 15 sfollati, resteranno fuori non meno di 15 giorni (in albergo).
Alpago: 4 sfollati (2 da domenica + 2 da oggi pomeriggio, per casa dichiarata inagibile a seguito del maltempo)- San Tomaso._Canacede fin dal primo giorno 6 sfollati oggi ci potrebbero essere delle novità assicura il sindaco Moreno De Val.