«La parte datoriale, potrebbe arrivare a rescindere il contratto e se un medico si fa parte attiva contro la vaccinazione, su social, media o nell’esercizio della professione, incorre in un provvedimento disciplinare».
Ieri il Presidente Stefano Capelli sollecitato sull’argomento ha detto: “Qualora la posizione riguardi la persona del singolo medico, non esistendo ad ora l’obbligo di legge, ma morale e deontologico per la professione esercitata, il singolo su sè stesso decide e se ne assume le responsabilità, anche per eventuali riflessi da parte del datore di lavoro. Diverso è il contesto qualora il medico dovesse, in occasione dell’esercizio della propria attività professionale o su media o social assumere posizioni contro le vaccinazioni in generale o nel caso specifico per quella contro il Covid. In queste situazioni, sempre fatte salve altre situazioni giuridiche non di competenza dell’Ordine, saremmo obbligati ad attivare il percorso per una azione disciplinare”.
«Un medico non vaccinato si assume il rischio aggiuntivo correlato alla possibile trasmissione dell’infezione ai suoi pazienti. Un caso, naturalmente, non coperto da alcuna assicurazione».