BELLUNO “Ora la vera partita si gioca sulla rapidità dei pagamenti e sulla programmazione della ripartenza. Per ritornare a guardare al futuro serve che questo provvedimento sia efficace e veloce, anzi velocissimo, nella sua applicazione. Non c’è altro tempo da perdere”. Così Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, commenta il via libera del Consiglio dei Ministri al Decreto sostegni. “Mi riservo di approfondire il testo e le sue implicazioni, ma ci sono dei passi in avanti rispetto al passato, come aver eliminato il riferimento ai Codici Ateco ancorando l’indennizzo al calo dal fatturato. Era la prima mossa da fare per rendere il sistema più equo evitando dannose – e ancora più controproducenti – guerre fra poveri”. “Positivo”, sottolinea Berton, “anche il focus dedicato alla montagna e al turismo invernale con il via libera ai 700 milioni di euro per la filiera dello sci alle prese con una stagione mai iniziata, ma anche qui”, sottolinea il presidente di Confindustria, “a fare la differenza sarà la capacità di fare veloci: le imprese hanno bisogno di liquidità immediata e non possono aspettare altri mesi per avere un supporto economico concreto”. Per Berton quindi “bisogna liberare subito le risorse”, in particolare per la montagna: “Sono rassicurata dalle parole del premier Mario Draghi ma nutro molti dubbi sulla capacità del nostro sistema burocratico a fare presto. Serve quindi uno sforzo doppio per accelerare i tempi e dare agli operatori l’ossigeno necessario per guardare alla stagione estiva”. Più in generale, dice Berton, “occorre programmare il futuro”. “L’evoluzione della pandemia ci fa navigare nell’incertezza, ma non possiamo farci trascinare. Servono punti fermi, come la garanzia di una campagna vaccinale estesa, capillare e cadenzata in tutti i territori”. “Gli industriali anche bellunesi, come già annunciato nei giorni scorsi, sono pronti a fare la loro parte mettendo a disposizione fabbriche e capacità”, rimarca Berton. “Da ultimo, ogni nostra energia deve essere concentrata sul ritorno a scuola in presenza e sul recupero – in termini didattici e relazionali – di tutto il tempo perso. Una scuola di qualità è la base di ogni ripartenza. Solo se ripartono le competenze e l’energia vitale che le supporta, riparte l’economia”, conclude Berton.