di Tiziano De Col
LA VALLE In questo periodo di ridefinizione della zonizzazione del rischio sismico che interessa anche il Bellunese e l’Agordino, può essere interessante approfondire la “storia sismica” del Bellunese. Iniziamo proprio dal terremoto più forte che ha colpito la nostra zona negli ultimi secoli, vale a dire il terremoto Bellunese del 1873. Le notizie riportate a seguito sono prese dal sito dell’ INGV; da Baratta M., I terremoti d’Italia. Saggio di storia, geografia e bibliografia sismica italiana Torino 1901
Dati sismici (INGV):
29 giugno 1873 alle 4:58, Scala Mercalli 9.5, Magnitudo 6.3, Lat 46.160, Long 12.383, area Bellunese
Sintesi degli effetti: L’area più colpita è localizzabile a nord del lago di Santa Croce, 12 km circa a est di Belluno. Il terremoto causò estese distruzioni nella conca d’Alpago; crolli diffusi si verificarono inoltre nel trevigiano e nelle località a sud dell’altopiano del Cansiglio; danni gravi subirono i fabbricati nel territorio del triangolo Belluno-Pordenone-Conegliano Veneto. Il centro più importante tra quelli danneggiate fu Belluno: dei 508 edifici della città, 8 crollarono, 110 furono demoliti, 139 erano da ristrutturare, 251 da riparare; 1 chiesa fu distrutta e 7 danneggiate. Nei sobborghi di Belluno dei 242 caseggiati totali, 2 furono demoliti, 21 erano da ristrutturare, i restanti 219 da riparare; nelle frazioni su 1.260 abitazioni, 15 furono distrutte, 66 demolite, 243 da ristrutturare, 669 da riparare; 4 chiese crollarono e 21 subirono danni. A Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Verona e Vicenza si ebbero leggere lesioni nei muri e nei soffitti e caduta di fumaioli. L’area di risentimento fu molto estesa: la scossa fu sentita in tutto il nord Italia fino a Genova e verso sud fino alle Marche meridionali e all’Umbria; fu anche avvertita in molte località della Slovenia, dell’Austria, della Svizzera e della Baviera. Sintesi cronologica delle scosse: La scossa principale fu preceduta da una scossa avvenuta il 13 giugno alle 2.00 circa, ora locale, avvertita nell’alto bacino del fiume Tagliamento .
La scossa principale del 29 giugno 1873 alle 4.58 a.m. circa ora locale (3:58 GMT) fu avvertita nella regione veneta preceduta da un rombo e durata 15s circa . La scossa fu avvertita anche a Vienna, Lubiana, Lucerna, Augsburg, Innsbruck e in molte altre località della Svizzera, dell’Austria, della Baviera . 3 luglio, 9.47 circa ora locale, scossa avvertita a Ponte nelle Alpi e Tambre . 5 luglio, repliche avvertite a Belluno, Cima Fadalto, Fadalto, Santa Croce e Vittorio Veneto; a Belluno causarono la distruzione del Duomo; a Cima Fadalto aggravarono le lesioni causate dalla scossa del 29 giugno; il monte Verzit, presso Fadalto Basso riportò una larga fenditura orizzontale . 8 luglio, repliche avvertite nella notte a Tambre, 8 luglio, 9.47 circa ora locale, replica durata 30s avvertita a Belluno . 11 luglio, 2.43 circa ora locale, replica a Puos e Farra d’Alpago, appena avvertita a Belluno . 22 luglio, 13.05 circa ora locale, replica avvertita a Belluno e a Vittorio Veneto . 27 luglio, 13.10 circa ora locale, replica avvertita a Belluno, Vittorio Veneto e nell’Alpago, sentita anche a Padova, Pordenone e Venezia, dove causò il crollo di alcuni comignoli . 8 agosto, 8.15 circa ora locale, replica che causò nuovi danni a Belluno, Peron e Vittorio Veneto .
21 agosto, 10.05 ora locale, 2 repliche a Sarmede, avvertite fino a Belluno e Udine.
Cronologia: Il giorno 13 giugno, circa le 2h antimeridiane a Moggio forte scossa avvertita . in tutto l’alto bacino del Tagliamento;
Nel giorno 29, a 4h 58-59″‘ antimeridiane, preceduta da rombo, una violentissima scossa suss .-ond. di 15 secondi circa, battè la regione veneta . I massimi effetti dinamici si ebbero nell ‘ Alpago e nella valle del Piave, in cui son posti Belluno e Ponte nell ‘Alpi e Visome, e nella valle del Meschio nel Trevigiano, dove stanno Vittorio, Fadalto, Sarmede e Cappella. Belluno per due terzi fu ridotto in un ammasso di macerie e di case minaccianti immediata rovina : rimase specialmente danneggiato il
Borgo Garibaldi, poco invece quello del Piave. Vittorio, e in special la sezione. Ceneda, ebbe un terzo delle case cadenti e gli altri due fortemente conquassati : i 32 villaggi dell’ Alpago e 20 circa nel trevigiano furono completamente distrutti o gravemente danneggiati. Tra i primi Puos, Cornei , Farra, Spert, Borsoi, Chies, Lamosano, Funes, Pedol, Montanes, Alpaos, Curago, Plois, Pieve, Torres e Quers nell’Alpago; e li presso Soccher e Arsiè : Ponte dell’Alpi e Visome nella Val deli Piave ; Fadalto, Ranè e Gava di Montaner in quella del Meschio. Rovinarono più o meno Valdenogher, Tambre, Tambruz, Lavina, Irrighe e, Codenzan, Villa , Schiucaz, e Sitran nell’ Alpago, · Santa Croce, Basso Fadalto e Capodimonte in quelle vicinanze. Cappella, Sarmede; Osigo , Villa di Villa e ColleUmberto nel trevigiano; Stevenà, Saroné, Maniago, Fanna, Cavazzo, Claut, Cimolais, Barcis s ed Andreis nel Friuli. La scossa fu fortissima ad : Agordo (6 scala Mercalli), Arsiè, Treviso, Venezia, S. Vito,
Udine, Spilimbergo, Trieste, Venezia, Verona, Nave, Salò, Rovereto, ecc. : fu molto forte a: Tolmezzo, Cividale, Pordenone, Palmanova, Trento, Vicenza, ecc. : fu forte a: Lubiana, Padova, Rovigo, Mantova, Brescia, Collio, ecc.: mediocre a: Ferrara, Chiari, Lodi, Milano, Bergamo, Como, ecc. : leggera a: Pola, Ancona, Rimini; Forlì, Bologna, Parma, Borgotaro, Sarzana, Piacenza, Voghera, Genova, Vicenza, Biella, Torino, ecc. : leggerissima a: Camerino, Perugia, Livorno e Firenze. Secondo alcuni questo terremoto inoltre sarebbe stato sentito anche ad Augusta, nel Salisburgo (l) e nella Stiria. (l) secondo Hoefer questo terremoto sarebbe invece stato indipendente e posteriore 2 minuti a quello Bellunese.
Alcune sorgenti nell ‘ area di maggior scuotimento si disseccarono temporaneamente, altre diedero acqua torbida e finalmente ne vennero in luce diverse. La direzione generale delle scosse fu SSE-NNW o l’opposta; il suolo si squarciò in molti luoghi , si aprirono varie fenditure quasi sempre con direzione a quella delle scosse : le due maggiori, lunghe qualche centinaio di metri, si vedevano sull’alto dosso di Valdenogher e Busa: altre a Lavina nella strada Borsoi-Palughetto, ai mulini di Chies, tra Montanes ed Alpaos. Il monte Fenerola a NE di Irrighe, si squarciò dal basso all ‘ alto per tutta la sua altezza con una spaccatura di 30 cm. alla base. Grandi frane si staccarono dai monti, specialmente dalle « Prese •, dal Pascolet •, ecc. Nel tratto che sta fra i poggi di Chies, Irrighe si aprì al 29 giugno una spaccatura con curva ellittica abbracciante un’area di 4 km. circa; su tale tutto il terreno, che consta di roccia marmosa miocenica, si mise in lentissimo movimento di discesa ed al 10 luglio continuava a progredire, percorrendo circa cm. 1,5 – 2 all’ora.
Nell’ Alpago si ebbero a deplorare 30 vittime e 18 feriti: nel trevigiano il numero maggiore dei morti si riscontrò nelle chiese ; cosi a Sarmede (9 morti e 35 feriti), a Cappella (3 morti), a S, Pietro di Felletto (38 morti e 30 feriti circa). Dopo la prima ,scossa il suolo specialmente nell’ Alpago ed al Bosco di Cansiglio fu in continuo movimento: al 3 luglio (9h 47m a. ) a Ponte nell ‘ Alpi ed a Tambre scuotimento fortissimo: nel 5 le commozioni si fecero più frequenti a S. Croce e Vittorio, specialmente a Belluno – ove compirono la distruzione del duomo – ed a Cima Fadalto ove fece rovinare -le case già lesionate e cadenti. Alle 2h43″‘ a. dell ‘ 11, Puos e Farra d’ Alpago furono urtati da una fortissima scossa, appena avvertita a Belluno. Al 22 luglio (l h 5″ p.) a Vittorio ed a Belluno scossa fortissima: ad l h 10m p. del ’27 a Belluno altra fortissima, molto forte nell’ Alpago, a Vittorio , sentita a Venezia (ove fece cadere dei comignoli), a Pordenone e Padova. A 8h 15″‘ a. dell’8 agosto una scossa fortissima portò nuovi danni a Belluno, Peron e Vittorio e nel giorno ’21 (lOh 5″‘ a.) a Sarmede ne furono avvertite due pure fortissime, sensibilmente propagatesi fino ad Udine ed a Belluno. Falbe Bitner collocarono l’epicentro ad oriente del lago di S. Croce; Hoefer crede piuttosto che si trovi sopra Quantin, a ponente del lago, e che vicino al paesello di Cornei vi sia stato un epicentro secondario: secondo questi il primo sarebbe stato profondo 8 km. : a Taramelli e Pirona parve che si trattasse di una fortissima scossa proveniente da SE, che poi si decompose in molte ·direzioni al contatto delle masse terziarie colle mesozoiche, nel Trevigiano, come nel Bellunese e nel Friuli e che rovinò specialmente i terreni alluvionali e morenici.
Traduzione italiana didascalie in inglese . Titolo pagine del giornale inglese “The Graphic” del 2 agosto 1873 = Il recente terremoto in Italia. In alto a sinistra = Belluno piazza Campitello (odierna piazza dei Martiri) – Gli sfollati con le abitazioni distrutte trovano rifugio in tenda. In alto a destra = La Chiesa di Conegliano (S.Pietro di Felleto) dove morirono 34 persone e 25 rimasero ferite (si stava celebrando la Santa Messa mattutina per la Festività dei Santi Pietro e Paolo. In basso a sinistra = Gli effetti del terremoto sull’ abside della Cattedrale (Duomo). In basso a destra = il Municipio (Palazzo dei Rettori) e il Palazzo dei Vescovi. Riviste originali in archivio documentale e fotografico Tiziano De Col
LA PAGINA DA L’ILLUSTRAZIONE POPOLARE
L’illustrazione Popolare_18 settembre 1873