di Renato Bona
“Da Pedavena a Feltre, attraverso il ‘Canalèt’”. E’ la denominazione dell’itinerario numero uno dei dieci proposti nel bellissimo libro-guida della milanese Edizioni Charta “Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno”, edito nel 1997 dall’Amministrazione provinciale bellunese con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Verona, Vicenza, Belluno ed Ancona, e curato dallo storico Paolo Conte con testi di Simonetta Chiovaro, fotografie del bellunese Mauro De Santi e presentazione dell’allora presidente della Provincia, Oscar De Bona, a quattro mani con la responsabile del referato ai Beni culturali prof. Nicoletta Comar. L’itinerario – permette di compiere un percorso che abbraccia i comuni di Feltre, Pedavena e Fonzaso; fra l’altro “si attraversa il piccolo e antico borgo di Sant’Osvaldo e subito dopo si imbocca la bellissima strada denominata ‘Canalèt’: la sua importanza storica e ambientale è tale che il tracciato è stato sottoposto a vincolo da parte della Soprintendenza – parte da Tast di Farra, con villa Banchieri e prosegue così: Farra: villa Bonsembiante; Pedavena: villa Pasole; Telva di Facèn: villa Facèn Òrum; Facèn: villa Marsiai; Altòr; villa Altòre; Fonzaso: villa de’ Pantz, villa Riera, villa Angeli; Artèn: villa Tonello; Tomo: villa Guarnieri. Partiamo dunque da VILLA BANCHIERI: settecentesca, la villa è stata oggetto di varie modifiche ed integrazioni. Sorge in posizione dominante, la facciata principale rivolta a sud è preceduta da un giardino a terrazzamenti e una lunga rampa erbosa a gradini che porta verso l’ingresso. Corpo a due piani nella parte frontale “ha perso l’antica simmetria per l’aggiunta ad est di un loggiato a tre fornici”. Quindi VILLA BONSEMBIANTE: impianto secentesco, con trasformazioni verso la fine del XIX secolo per alzarla di un piano e, fra l’altro, introdurre lo scalone monumentale di accesso al piano nobile. Il corpo padronale è affiancato da due annessi rustici con arcate al piano terreno e a quello superiore. Dietro l’edificio, vi è la cappella di famiglia dedicata a San Bovo. Approdiamo a VILLA PASOLE: “esempio molto importante di villa veneta in ambiente prealpino, confrontabile per ampiezza e bellezza alla villa Fulcis Montalban di Safforze a Belluno”. Alcuni studiosi ritengono che sia stata costruita verso la metà del XVII secolo sulle rovine del castello che secondo la tradizione locale venne distrutto nel 1350 dalle truppe dell’imperatore Carlo IV. Come che sia, è sottolineato che “decisamente particolari, per la soluzione adottata e per l’unicità nel territorio provinciale, sono i loggiati d’angolo al secondo piano dell’edificio e lo scalone d’ingresso”; il giardino non è molto grande, ma ben definito: una larga peschiera corre intorno ad un basso muretto di pietra, disegnando una foglia trilobata… Non poteva mancare la cappella privata, ad uso strettamente familiare, dedicata a Sant’Anna. Ed eccoci a VILLA FACÈN-ÒRUM: Simonetta Chiovaro scrive che “…appartenne alla nobile famiglia Facèn-Òrum fino al principio del XIX secolo. Il complesso, nel suo insieme, ha subito numerosi rifacimenti e modifiche anche in seguito ai danni gravissimi conseguenti alla prima guerra mondiale. La costruzione ha quindi un interesse prevalentemente ambientale: essa infatti sorge in una bellissima posizione, che domina la valle”. Sottoposta a lavori di restauro, ha mantenuto intatta la sua composizione. A questa villa – ricorda l’autrice – è legato un interessante aneddoto: nel 1729-30 un gruppo di amici fece una passeggiata dalla villa del nobile Gasparetti di Colvago a quella di Telva di Facèn, attraverso le colline di Cart. Vi partecipò anche il giovane Carlo Goldoni, aiuto cancelliere a Feltre. Vittore Facèn-Òrum era appassionato attore dilettane nella piccola compagnia feltrina formata dal commediografo veneziano (che lo citerà anche nelle sue memorie); a questo proposito va ricordato che proprio nel teatro della Sena di Feltre Goldoni allestì la sua prima commedia. E siamo giunti a VILLA MARSIAI: presenta una doppia fronte: quella a sud-est è la più particola. Preceduta da una piccola terrazza-giardino sotto cui il terreno scende in ripido pendio, si presenta di scorcio al visitatore ed il particolare angolo visuale esalta l’imponenza della facciata che non ha quasi sporgenze se si eccettua quella del cornicione sotto il tetto. L’interno è staro molto trasformato per farlo sede di una colonia. Interessante l’ampia collezione d’arte moderna di artisti locali e non che viene continuamente aggiornata: un migliaio fra pitture, sculture e opere grafiche donate dagli artisti ai ragazzi ospitati nella comunità. Linee settecentesche, VILLA ALTÒRE è caratterizzata da un profondo portico al piano terra che “lascia intravedere un organismo edilizio preesistente: tre grandi arcate impostate su porzioni di muro si aprono completamente slegate dalla classica simmetria centrale che si ritrova invece ai piani superiori”. Sono tre le ville prese in considerazione per Fonzaso. Partiamo da VILLA DE’ PANTZ: fra l’altro si legge: “interessante per la complessità degli elementi che si sono aggiunti e correlati nel tempo… Il complesso edilizio si è conservato integro nell’articolarsi dei volumi riferibili a varie epoche costruttive, Il corpo padronale, quasi interamente decorato negli ambienti interni da preziosi stucchi settecenteschi, presenta un corpo più basso verso ovest, le cui caratteristiche architettoniche rimandano ad un’epoca precedente la costruzione della villa. Da segnalare anche la bella scala in pietra ortogonale al salone centrale che collega tutti i piani dell’edificio…”. VILLA RIERA: prende il nome dai proprietari che la acquistarono nel tardo Ottocento; molto probabilmente fu edificata nel corso del Settecento. L’architettura è impostata sul classico impianto veneto tripartito: il corpo principale è attraversato sia al piano terra che al primo piano da saloni passanti. In facciata, due ali laterali più basse si accostano al corpo centrale coronato dal timpano con occhio circolare: la decorazione architettonica in pietra disegna il motivo centrale utilizzando quattro lesene concluse da capitelli… Secondo fonti locali il complesso custodì fino all’invasione austro-tedesca del 1917 una ricca pinacoteca non più esistente. VILLA ANGELI: nelle sue linee essenziali risale al XVII secolo. In epoca recente è stata oggetto di notevoli trasformazioni “tanto da presentarsi oggi con connotati molto rigidi e freddi”. Una litografia ottocentesca di Marco Moro fa vedere che “nelle facciate che prospettano sul cortile interno, gli elementi architettonici originali sono stati riutilizzati come materiali di spoglio nel rimaneggiamento generale di superfici e volumi”. Concludiamo il percorso con VILLA TONELLO: si tratta di un complesso articolato di edifici storici aggregatisi nel periodo dal XVI al XIX secolo. Il volume principale e isolato è quello della villa sicuramente cinquecentesca. La costruzione si eleva su due soli piani; l’edificio è diviso longitudinalmente in due parti per la presenza dell’avancorpo che contiene il portico ed il sovrastante loggiato; dietro a questo, gli ambienti d’abitazione collegati in epoca recente da una scala interna. Le porte d’accesso sono ravvicinate a due a due per ottenere l’ampia superficie necessaria per accogliere il ciclo pittorico di affreschi. Da non trascurare il primo piano, settecentesco, che conserva una ricchissima serie di decorazioni in stucco. VILLA GUARNIERI: sorge in posizione dominante e gode di una splendida vista sulla conca feltrina. Era antica casa dominicale settecentesca, appartenuta al canonico Giuseppe Fabris il quale fece costruire anche la piccola chiesa dedicata a San Giuseppe. Dal 1860 la villa appartiene alla famiglia Guarnieri “che vi ha apportato continue modifiche ed abbellimenti…”. La sistemazione del giardino è stata costantemente migliorata ed è uno degli elementi più interessanti del complesso.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Le ville nel paesaggio prealpino della Provincia di Belluno”): scorcio della facciata sud di villa Banchieri; con lo sfondo delle Vette Feltrine, la Bonsembiante; il complesso di villa Pasole; particolare del giardino antistante; un ambiente interno dello stesso edificio; villa Facèn Òrum; facciata interna di villa Marsiai; scorcio della facciata principale della Altòre; fronte settentrionale su Piazza Salvo D’Acquisto di villa de’ Pantz; particolare della facciata principale di villa Riera; villa Angeli: scorcio del complesso dal cortile interno; la Tonello ed una parte degli annessi rustici; della stessa villa: ambiente cinquecentesco del pianterreno e settecentesco del secondo piano; il complesso di villa Guarnieri con lo splendido giardino; e con lo sfondo, sulla destra, del centro storico di Feltre.