BORGO VALBELLUNA Giovanna Bogo si rivolge ai rappresentanti politici e governativi e con lei molti/e altri/e in queste ore esprimono la loro angoscia per il futuro ai sindacalisti come Stefano Bona (Cgil-Fiom). “Apparteniamo – dice Bona – io con loro ad una generazione che è cresciuta con, parafrasando il poeta Franco Battiato, recentemente scomparso, “con un dogmatico rispetto per le istituzioni” e lo stesso rispetto non è forse dovuto ai cittadini, alle lavoratrici che ogni giorno per anni ed anni hanno lavorato e contribuito a fare grande il paese. Quanta amarezza per questo arrogante silenzio! Ma non credano, non molleremo!”
LA LETTERA DI GIOVANNA
Sono un’operaia della Italia Wambaoo Acc stabilimento di Mel e vivo “sospesa” come tanti altri colleghi, maestranze o dirigenti che siano. Mi rivolgo a Lei come ultima e valida fonde di speranza, sono impiegata in questa azienda da 28 anni. Sono “sospesa” perché vivo nell’angoscia, come me tanti, troppi altri e c’è anche chi sta peggio di me. Non si può vivere in questa tortura, nel dubbio senza fine di perdere il lavoro e restare sul lastrico con problemi oltre che economici morali. Non conosco i motivi di questa precarietà, viviamo nel terrore di una totale soppressione di un’azienda che ha sempre ben operato. E se succederà? Sarà dovuto a un errore di gestione? Oppure ad una delocalizzazione all’estero? O per altre cause a me sconosciute? Quello che non capisco è perché succeda alla Acc, dove si lavora bene e tanto fornendo prodotti di eccellenza. Siamo delusi, amareggiati e soprattutto stufi delle quintalate di parole al vento e dell’ipocrisia del non decidere cui mai seguano i fatti. Se farà qualche cosa grazie, altrimenti pazienza ma ci abbiamo provato.