BELLUNO
di FABIO SCOPEL_FAISA CISAL (DOLOMITIBUS)
BELLUNO Leggiamo esterrefatti le dure dichiarazioni del Presidente della Camera di Commercio di Treviso /Belluno. Riteniamo completamente fuori luogo nonché strumentali i suoi giudizi nei confronti dei colleghi della Dolomitibus che, sulla base di una legge che glielo consente, hanno deciso di non fare né vaccini né tamponi. Come già detto in precedenza bisogna che tutti abbassino i toni! Crediamo forse che i No Green Pass, se aggrediti, cambino opinione? Non è forse più proficuo tenere un profilo basso? Se qualcuno ritiene vi sia in essere un illecito può tranquillamente fare egli stesso un esposto in Procura. E se non piacciono le conseguenze di una legge, bisogna chiedere che questa venga cambiata. Inoltre, non si può generalizzare mettendo in cattiva luce i dipendenti Dolomitibus, perché il 90% di questi è vaccinato e si sta sobbarcando parte del servizio non coperto dai No Green Pass, appesantendo ulteriormente una condizione lavorativa già al limite, dovuta a turni eccessivamente lunghi! Perché poi questi colleghi non potrebbero attenersi a quanto previsto dalla legge mentre le forze dell’Ordine (che è lo Stato) e tutti gli altri lavoratori, dipendenti o Partite IVA (conosco chi ha chiuso il proprio negozio dal 15 ottobre) lo possono fare? È perché adesso, dalle dichiarazioni dei più, si evince che il TPL sia la soluzione di tutti i mali? Dove erano tutti questi personaggi quando chiedevamo condizioni lavorative ed economiche migliori? Ora sembra che senza gli autisti di Dolomitibus la provincia sia morta! Ma quando si segnalava il continuo esodo dei colleghi, che preferiscono cambiar mestiere anziché lavorare sottopagati, con la conseguenza che ormai gli autisti in forza non riescono più a coprire il normale servizio, perché nessuno ha preso posizione in nostro aiuto? È evidente come taluni lavoratori, esasperati dalla situazione lavorativa infelice, non si siano sentiti in obbligo di forzare le loro posizioni. Va segnalato peraltro come questa situazione sia comune in tutta Italia, proprio perché è il settore del T.P.L che necessita di seri investimenti a livello nazionale, dopo anni di tagli che hanno impoverito le aziende, e contestualmente i loro lavoratori. Diversamente, anche quando saremo usciti da questa emergenza, il servizio non sarà comunque possibile garantirlo. Infatti in alcune province già da prima del 15 ottobre le corse saltavano per mancanza di autisti, e anche in Dolomitibus la situazione era al limite.Perché non è vero, come si asserisce, che basta licenziare gli autisti no vax e assumerne altri…nessuno vuole più fare questo mestiere, e anche chi lo fa da tanti anni si licenzia per andare a lavorare in fabbrica o a fare l’autotrasportatore.