Assistenza ospedaliera ad oltre 5 mila ospiti
BELLUNO 25 anni al servizio della comunità. È il prestigioso traguardo che festeggerà tra pochi giorni Casa Tua, la cui avventura, promossa dal Comitato d’Intesa e dall’Ulss 1, è infatti iniziata nel gennaio 1997 dopo essersi costituita l’anno precedente. Numeri importanti quelli raggiunti in un quarto di secolo: oltre 5 mila ospiti accolti nella struttura ad essi riservata, presso l’ospedale “San Martino” di Belluno, vuoi come pazienti in day hospital o come famigliari di degenti che necessitano di protezione e assistenza continua. «Le istituzioni, sollecitate ad essere attente ad un bisogno, hanno voluto avviare allora assieme al mondo del volontariato ed ai cittadini un progetto, per soddisfarlo e promuoverlo, attivando la ricerca di risorse in loco uniti da un medesimo spirito e da un minimo comune denominatore di promozione umana e sociale», ricorda l’anima e motore di Casa Tua, Giorgio Zampieri (foto) «È stata anche una sfida. Non poteva bastare solo la “realizzazione” di un’opera, ma doveva essere garantita una continuità nel tempo». Le 220 persone mediamente ospitate ogni anno sono state seguite dai volontari. L’ospitalità è gratuita e le entrate godono in maggioranza di elargizioni di associazioni e contributi liberi da parte di privati e degli ospiti. «Per il futuro lo sforzo sarà quello di mantenere sempre attivo il servizio reso garantendone funzionalità ed adeguatezza – aggiunge Zampieri. I volontari associati effettivi sono 13 e rappresentano il volontariato che opera prevalentemente nell’ambito ospedaliero. A loro è affidata la gestione della struttura, alternandosi settimanalmente, con il compito di curare il buon andamento dell’organizzazione, del rispetto del regolamento, dell’accoglienza degli ospiti e di prestare loro tutte quelle attenzioni e cure morali e materiali che necessitano nel periodo di residenza».
La Direzione Medica cura i rapporti con la Questura per comunicare giornalmente le presenze: ad un volontario, Fioretto Bortot, è demandata l’organizzazione operativa e manutentiva della struttura; ad un altro, Alessandro Bordin, la cura dei rapporti con l’Ulss 1, e ad Antonella Fabbri l’interpretazione del regolamento.