VENEZIA In merito al comunicato stampa rilasciato oggi dal deputato bellunese De Menech, che ritorna sul tema del “Bostrico”, l’Assessorato all’Agricoltura e l’Assessorato all’Ambiente della Regione del Veneto precisano quanto segue: Non è vero ed è lontanissimo dalla verità quanto De Menech evidenzia nella sua nota stampa annunciando che la Regione del Veneto non ha fatto nulla per prevenire e contrastare il problema del Bostrico. Al contrario, in maniera coordinata, fin da subito la Regione si è attivata con una moltitudine di azioni, tanto che, in molte aree, il problema è stato risolto. Fondamentale, inoltre, fin da subito è stata la collaborazione con l’Università di Padova e il professor Raffaele Cavalli del Dipartimento Territorio, Ambiente, Agricoltura e Foreste. Come è stato ribadito anche in Consiglio regionale, molti schianti sono stati lasciati lì appositamente perché i massimi esperti mondiali di rischio valanghe hanno evidenziato che, prima di rimuovere gli alberi abbattuti da Vaia, devono essere realizzati i paravalanghe. Questo perché l’albero schiantato funge anche da paravalanghe con neve fino a quota di 1 metro (sopra no ed infatti è stato anche realizzato un poderoso piano di protezione civile emergenziale con soccorso alpino insieme ai carabinieri forestali che permette, nella peggiore delle ipotesi, che si possa arrivare all’evacuazione di ben 600 edifici, numerosi dei quali alberghi). Per costruire i paravalanghe, prima bisogna individuare i nuovi siti valanghivi venutisi a creare, quindi devono essere preparati i progetti, infine bisogna appaltare le opere e, per questo motivo, gli alberi non possono essere rimossi subito: la sicurezza umana viene prima del Bostrico. Il Bostrico non è un problema solo Veneto. Si ricorda, infatti, che in tutte le emergenze con schianti rilevanti, si manifesta la controindicazione del Bostrico con grandi ripercussioni sull’ambiente. Il problema è di rilevanza mondiale. Inoltre, per il trasferimento dei forestali, la Provincia non può assumere direttamente gli operai, che avviene di fatto tramite Venetoagricoltura. Con gli stessi forestali è stato appena sottoscritto il nuovo contratto integrativo regionale che garantisce risorse e finanziamenti alla complessa attività di difesa dei boschi, dell’intero sistema idraulico forestale, della gestione e della salvaguardia dei territori, dei paesaggi e della conservazione degli ecosistemi.
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