LEGGE MONTAGNA PER SOSTENERE I TERRITORI
ROMA “Non solo risorse economiche ma un nuovo assetto per favorire la vita in montagna e contrastare il grave fenomeno dello spopolamento: È un passo molto importante che conferma l’attenzione del Governo nei confronti della montagna con ripercussioni positive e concrete nei confronti delle nostre comunità”. Lo dichiara il Ministro Federico D’Incà. A ruota il deputato Dario Bond “La carenza di medici di base e di insegnanti è sempre stata un problema della montagna. Con la nuova legge si interviene nel giusto modo per incentivare l’arrivo e la permanenza di professionisti della sanità e della scuola nelle terre alte”. Da Belluno la voce anche della numero uno di Confindustria “L’auspicio è che a queste misure ne seguano altre, nello spirito della nuova legge, che vede la montagna come un’area vitale per il Paese in virtù del patrimonio storico, ambientale e culturale che possiede. Si faccia il prima possibile perché tra pandemia, guerra in Ucraina e aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, la montagna diventa ogni giorno più vulnerabile”. Di ieri l’intervento di Marco Bussone, il Presidente Uncem “Ora sono convinto possa esserci un’azione forte e coesa in Parlamento, per l’iter complessivo del ddl che deve definire come spendere bene per i territori 100 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio per il 2022 e 200 milioni dal 2023. Abbiamo lavorato al provvedimento e ora proseguiamo l’impegno con il Ministero degli Affari regionali, il Dipartimento che ha seguito finora l’iter del ddl, tutti i Sindaci che hanno contribuito con idee e proposte alla stesura del testo”. Per il Presidente della Provincia Roberto Padrin la montagna deve smettere di essere periferia e luogo remoto, dovrà entrare a pieno titolo nelle aree nevralgiche del paese “Il valore aggiunto di questa legge – aggiunge – è il fatto che non si parla di sussidi alla montagna, ma di sviluppo omogeneo delle aree, con un’attenzione particolare a cittadini e imprese, nella logica di tenere le persone a vivere nelle cosiddette “terre alte, la montagna non è solo la nostra casa, ma è anche una risorsa ambientale, paesaggistica, storico-culturale e sociale”. Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato s’affida alla parola speranza, che la crisi internazionali si plachi affinché anche il bellunese possa avere quello sviluppo che le forze sociali ed economiche si meritano “La nuova legge – chiosa – abbatte le distanze tra le vallate, ma anche tra il Bellunese e la pianura, consentendo al nostro territorio di essere attrattivo”. “Per il Veneto, soprattutto in ottica Olimpiadi Invernali 2026, una strategia nazionale di sostegno e rilancio della montagna è quanto mai opportuna. Mi auguro che non ci si perda in lungaggini politiche e burocratiche e che, nel cammino verso Milano-Cortina 2026, si possano trovare all’interno di questo ddl elementi di concreta utilità”. E’ questo il commento del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, all’approvazione in Consiglio dei Ministri del ddl per lo sviluppo delle zone montane. “Con le Olimpiadi e varie altre iniziative – ricorda Zaia – come Regione abbiamo fatto uno sforzo straordinario di sostegno al futuro nei nostri territori montani, se solo si pensa al Pil che potrà produrre l’appuntamento olimpico, valutato in vari miliardi di euro. Le ricadute positive, non solo su Cortina ma su tutto la montagna veneta, proseguiranno per anni – prosegue il Presidente – ma un provvedimento organico nazionale, in senso generale, può essere utile sia per il prima che per il dopo Olimpiadi”. Anche Paolo Doglioni, presidente di Confindustria Belluno, entra in merito all’argomento. “Lo sviluppo omogeneo delle aree di montagna è il primo passo per evitare spopolamento e desertificazione economica e imprenditoriale”. È quanto afferma il presidente di Confcommercio Belluno, Paolo Doglioni in relazione al varo della legge sulla montagna esaminato oggi dal Consiglio dei Ministri. “Oggi le terre alte si spopolano perché mancano i servizi. E i servizi chiudono perché mancano le persone. Un circolo vizioso che va interrotto. Questa legge dà gli strumenti giusti per invertire la tendenza. Una montagna che si ripopola diventa attrattiva anche per gli esercizi commerciali, autentici presidi economici ma anche sociali per le zone montane”.
ALLA RADIO IL DEPUTATO PD, ROGER DE MENECH