CENCENIGHE La chiesa di Cencenighe è diventata piccola per accogliere una grande famiglia...con queste parole Don Luigi ha dato inizio alla cerimonia funebre per Rizieri Ongaro. Parole di commozione nel porgere le condoglianze a Luciana, Serena, Andrea, Emilio, Attilio, Speranza.
Sui banchi della parrocchiale ad ascoltare il parroco di Cencenighe e Don Ettore Fornezza, già sacerdote del Patriarca Albino Luciani e uomo simbolo dell’oasi Ghisel sopra Cencenighe, uomini e donne in fascia tricolore e volti della vita politico-amministrativa della Provincia e della Regione.
Caro Rizieri, ti immagino gonfio di orgoglio e soddisfazione, perché oggi in quella chiesa ad ascoltare le belle parole di Don Luigi e Don Ettore c’erano i tuoi ragazzi e le tue ragazze, quelli che hai visto crescere nei palazzi Municipali che hai frequentato per decenni. Mauro certo, il tuo allievo principale, ma anche tutti gli altri sindaci, c’erano proprio tutti. Ne mancava solo uno in realtà: TU. Questo ricorderò tra le altre cose, la tua presenza. Mi piaceva prenderti in giro con la famose parole “Ongaro-Presenzialista”, perché tu c’eri sempre. Che fosse un appuntamento con la vita amministrativa, sportiva o culturale tu c’eri. E i sindaci di oggi lo sanno del tuo grande impegno, perché hanno seguito il tuo percorso amministrativo tra Comune, Provincia, Comunità Montana, enti vari e se fosse sfuggito qualche passaggio ci ha pensato Mauro a ricordare chi è stato Rizieri Ongaro. Quello della “vecchia guardia”. C’erano anche loro, uno su tutti, Oscar il Presidente, un altro uomo che ti ha dato immensa fiducia ed è stato ripagato con il tuo impegno e i tuoi risultati. Se oggi l’Agordino ha una squadra di primi cittadini di valore, ampiamento dimostrato nei giorni di Vaia, del Covid e dei continui tagli dallo Stato Centrale, è anche merito della “vecchia guardia” che in questa vallata e nella sua gente ci ha creduto sacrificando tempo libero e famiglia, perché fare l’amministratore questo impone. Ma non eri solo un amministratore, eri un politico di quelli veri, mai volta gabbana, cresciuto con un’idea che hai portato avanti con saggezza e costanza. Non molto tempo fa ricordavamo i vecchi tempi, da Benito Orzes sindaco e uomo del Nof Filo’ a Mauro Soppelsa, che hai saputo coinvolgere nei tuoi progetti quando era ancora ragazzino e anche qui ci hai visto bene. Tempi andati. quando la foglia di edera ti aveva affascinato, così come quel Ministro Giovanni Spadolini, arrivato sulla porta di casa con un grosso elicottero ad inaugurare la mostra di Dino Buzzati, tanto cara all’allora sindaco Benito Orzes. O nei giorni del taglio del nastro della galleria di Listolade, chi ti conosce sa quanto hai lottato per una viabilità migliore, per una vita migliore in questa vallata. Sei stato un signore anche davanti alle sconfitte, ci sono state anche quelle, fa parte della vita, e chi non le conta. Quella corsa a sindaco di Agordo rimarrà negli annali, con Renzo Gavaz hai riempito la sala Don Tamis e quella non si puo’ annoverare tra le sconfitte. A noi che abbiamo raccontato il trascorrere del tempo rimangono i ricordi di un uomo che ha sempre creduto nelle sue idee, progetti e a volte sogni che spesso si sono avverati. Il nostro compito sarà ricordarlo e rimarcarlo, stanne certo. (Mirko).
MAURO SOPPELSA SINDACO DI CENCENIGHE “Il mio punto di riferimento, mi mancheranno i nostri dialoghi”.
L’OMELIA DI DON LUIGI CANAL “Condoglianze significa soffrire e sperare insieme e lo diciamo a cuore aperto perché diventi consolazione”
I NIPOTI EMILIO ED ATTILIO “Per noi eri il nonno sempre presente, esemplare e perfetto. Ora la strada di casa del San Pellegrino avrà un nonno in meno che andrà verso i suoi nipoti”
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