BELLUNO Dopo la lettera del vescovo Renato Marangoni alle famiglie delle terre alte si è alzato un vento di protesta, ma anche di grande delusione oltre che di malessere, nei giorni in cui tutti si riempiono la bocca contro lo spopolamento della montagna, ma alla luce dei fatti sono ben pochi che prendono soluzioni concrete per dare una mano a chi decide di sopravvivere tra le crode, siano esse agordine, cadorine o ancora più su. La Diocesi la fa facile, intanto le famiglie si ritrovano nei guai cercando di capire dove mandare i propri figli, perché in appartamento da soli a 13 anni è una soluzione non praticabile. Ci sono altre scuole per fortuna, altre comunità, altre province confinanti, altri convitti, ma non è certo questa la soluzione e, da una Diocesi importante come quella bellunese, che molto dimostra di fare per gli altri, ci aspettiamo ben altre soluzioni che una lettera di giustificazioni condita di auguri pasquali, sicuramente una cosa legata alla Pasqua ce l’aveva: la sorpresa.
L’ultima presa di posizione importante è del sindaco di Vigo di Cadore Silvia Calligaro che sulla pagina facebook scrive
La chiusura del convitto Sperti mi colpisce due volte, la prima perché tra quelle mura ho molti ricordi e rappresenta il luogo dove sono nate splendide amicizie tra montanare (Cadorine, Zoldane, Agordine o Fodome) che scendevano in città e che coltivo tutt’ora ; la seconda perché rappresenta l’ennesima difficoltà per le famiglie delle “Terre Alte” per garantire un percorso di studi ai propri figli. Senza additare nessuno, senza fare la caccia alle streghe, mi chiedo solo fino a che punto dobbiamo arrivare per far capire che siamo alquanto “in difficoltà” noi delle terre alte
Breve ma chiara la sindaca cadorina, e i commenti che seguono sul post ne sono una conferma. Poi c’è lo striscione che dice tutto il resto.