VENEZIA La frana della Busa del Cristo a Perarolo di Cadore, nel Bellunese, continua a registrare una condizione di stabilità, intesa come assenza di accelerazioni o recrudescenze. La frana è oggetto di un continuo monitoraggio in cui sono previsti anche sopralluoghi con cadenza regolare, in modo da prendere atto della condizione morfologica del sito. “La frana ha registrato, nel bimestre di marzo-aprile, una notevole diminuzione di velocità (probabilmente complici anche le scarse precipitazioni) stimabile intorno al 36% rispetto al bimestre precedente – ha spiegato l’Assessore al Dissesto Idrogeologico della Regione del Veneto –. Questo risultato è anche il frutto della scelta che si fece un anno fa di far esplodere una parte del corpo di frana. Successivamente a quell’intervento è stato possibile, infatti, toccare con mano i benefici: l’attività di rimodellazione con esplosivo ha sortito l’effetto voluto e cioè quello di riportare il contour degli spostamenti a un andamento noto che continua a registrare un calo di velocità della frana stessa”. I costanti controlli evidenziano come la pioggia caduta non abbia comportato decisi incrementi di velocità e recrudescenze, ma al contrario si sono registrate velocità più o meno costanti durante tutto il periodo. La gran parte del versante si è stabilizzato alla velocità media di circa 1.2 millimetri giornalieri. Una porzione più instabile, a valle della berlinese, si muove mediamente con velocità di circa 1.8 mm giornalieri: proprio in quest’area verranno posizionate delle mire per tenere sotto controllo l’evoluzione dell’attività. L’attenzione e il monitoraggio interessa, in particolare, anche la porzione centrale della frana che risulta attiva, dove è possibile aspettarsi una forte evoluzione, nei prossimi mesi, a seguito degli stimoli pluviometrici.
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